La Nuova Sardegna

Sassari

Santa Maria Coghinas, i genitori aggrediti dal figlio sono fuori pericolo

Luca Fiori
Santa Maria Coghinas, i genitori aggrediti dal figlio sono fuori pericolo

Marito e moglie sono coscienti nel reparto di Rianimazione

06 maggio 2022
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SASSARI. Sono entrambi fuori pericolo Giuseppe Picci e Maria Giovanna Drago, i coniugi di 68 e 67 anni feriti alla testa la settimana scorsa dal figlio Alberto, mentre dormivano all’interno di una villetta del Residence Casteldoria, alle porte di Santa Maria Coghinas.

Dopo alcuni giorni in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Sassari, la donna aveva iniziato a riprendersi e a respirare autonomamente, da ieri anche il marito si è risvegliato e sta rispondendo alle cure dei medici. Dopo la brutale aggressione entrambi erano stati sottoposti a interventi chirurgici, ma le speranze per Giuseppe Picci erano inizialmente appese a un filo. Ha quasi del miracoloso infatti la riuscita della lunga e delicata operazione che l’uomo ha dovuto subire all’arrivo in ospedale.

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Il 68enne, originario di Cagliari, era arrivato al pronto soccorso di Sassari con un arpione infilzato nella gola e con un coltello a serramanico sotto uno zigomo. La grande professionalità dei chirurghi del Santissima Annunziata gli ha salvato la vita. Sua moglie era stata colpita alla testa con delle forbici da pesca e anche per lei si era reso necessario un intervento chirurgico. Era stata proprio la donna alle 4.30 del mattino del 27 aprile scorso a dare l’allarme. Nel corso di una lunghissima telefonata con la centrale operativa del 112 di Sassari la 67enne aveva dato ai carabinieri le coordinate per raggiungere la villetta in cui si era appena verificato il dramma. Il figlio Alberto aveva raccontato prima ai militari che lo hanno arrestato e poi al giudice delle indagini preliminari di essersi svegliato nel cuore della notte e di aver sentito dei rumori. Quello che è accaduto subito dopo è stato ricostruito dalle dichiarazioni di Maria Giovanna Drago e dai rilievi tecnico-scientifici degli investigatori dell’Arma.

Il sostituto procuratore Angelo Beccu gli contesta il reato di duplice tentato omicidio nei confronti dei genitori. Accusa pluriaggravata dalla minorata difesa, la relazione di convivenza e il rapporto familiare. Secondo la ricostruzione dei militari l’aggressione sarebbe avvenuta in camera da letto, mentre i genitori del 47enne dormivano. L’uomo avrebbe aperto la borsa con gli attrezzi da pesca per poi accanirsi prima contro il padre, sparandogli una fiocinata al volto da distanza ravvicinata con un fucile da pesca e poi colpendolo con un coltello a serramanico sotto lo zigomo. Poi con un paio di forbici da pesca ha ferito la madre alla testa. Maria Giovanna Drago, benché fosse ferita, ha avuto la forza di chiamare i soccorsi. «Venite subito, nostro figlio ci sta ammazzando».

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