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Sassari, l’ex Turritania apre le porte al futuro: rimosse 41 tonnellate di rifiuti

Sassari, l’ex Turritania apre le porte al futuro: rimosse 41 tonnellate di rifiuti

Ora la verifica statica ed entro ottobre l’esecutivo. Poi il cantiere da chiudere entro marzo 2026

04 agosto 2023
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Sassari Quarantuno tonnellate di rifiuti raccolte, accumulate in oltre 20 anni di abbandono. Una maxi pulizia propedeutica alle verifiche di stabilità, principalmente dei solai, indispensabili per completare la progettazione esecutiva che arriverà entro ottobre. E immediatamente partire con il cantiere di riqualificazione da 6 milioni, che andrà chiuso entro marzo 2026.

Si alza il coperchio dello “scatolone”, come i sassaresi con, poco, affetto lo hanno sempre chiamato. E l’effetto è sorprendente. Perchè l’austero e cadente Turritania, con la sua scolorita tartaruga a campeggiare su ciò che resta della facciata, è potenzialità pura, con i suoi garage e i “famosi” interrato e piano terra, unica parte di vero pregio della struttura solo iniziata a realizzare da Vico Mossa nel 1942 per conto dell’Eca (e posta sotto tutela) che diventeranno palestra e spazi comuni, ospiteranno uffici e luoghi per associazioni. Con i suoi ulteriori tre piani, voluti dall’imprenditore Salvatore Putzu che dall’Eca lo acquistò per farne un albergo (che funzionò dal 1950 agli anni ’60) dove troveranno spazio 18 appartamenti da destinare ad housing sociale, primo esperimento del genere in città, con spazi comuni per attività collettive (gioco bambini, locale studio e cucina). E con la sua enorme terrazza da cui con lo sguardo si domina il centro e si accarezza il mare, che si candida a diventare uno dei belvedere più spettacolari della città e dove troveranno spazio fotovoltaico e minieolico.

Certo, a camminare ieri mattina tra ruderi e resti stratificati delle diverse occupazioni (da Putzu l’ex albergo passò all’università, che lo cedette all’Ersu per realizzarvi uno studentato universitario, obiettivo mai raggiunto, poi tornò all’università che lo diede alla giunta di Anna Sanna in cambio di uffici verso Porta Nuova) serve ancora non poca fantasia e determinazione per immaginare questo futuro. Ma proprio il sopralluogo deciso per valutare l’ottimo lavoro della portotorrese “É Ambiente” è il chiaro segnale che il dado è tratto. Con il sindaco Nanni Campus, accompagnato dall’assessore all’Ambiente Antonello Sassu, dal direttore generale Claudio Castagna, dai rappresentanti dell’impresa “Mario Ticca” che eseguiranno i lavori (e si dicono «onorati di ridare vita a un pezzo di storia della città») che sottolinea soddisfatto: «L’intervento del Turritania è un passo importante per la riqualificazione della parte bassa del centro storico, tassello di un puzzle che sta prendendo sempre più compiutamente forma.

Ma soprattutto è un simbolo. Perché un bene pubblico abbandonato da decenni è uno schiaffo per la città. Chiediamo tanto ai nostri concittadini, ai privati. Ma per farlo dobbiamo dare l’esempio». «La quantità di rifiuti portati via – sottolinea Sassu – dà ben conto di quanto il Turritania fosse diventato una bomba ecologica e sanitaria. Rottami, guano di volatili, spazzatura indifferenziata, tonnellate di legno, pneumatici, batterie. Averlo ripulito è già una enorme soddisfazione e ci permette di imboccare con decisione un cammino che ci porterà lontano».

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