La Nuova Sardegna

Sassari

Violenza sessuale

In tribunale a Sassari il racconto choc di una giovane studentessa: «Molestata da un uomo a bordo della nave»

di Nadia Cossu
In tribunale a Sassari il racconto choc di una giovane studentessa: «Molestata da un uomo a bordo della nave»

I fatti nel 2019 nella tratta Barcellona-Porto Torres-Civitavecchia. La ragazza, che all’epoca era in terza media, rientrava con la scuola da un viaggio d’istruzione in Spagna

06 marzo 2024
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Sassari Ha riconosciuto quell’uomo senza mostrare alcun indugio: «È stato lui a palpeggiarmi. Ricordo bene i suoi capelli folti e la barba lunga, bianca». Una deposizione senza sbavature, solo qualche lacrima quando si è trattato di descrivere nel dettaglio cosa fosse successo quella notte di cinque anni fa a bordo della nave Grimaldi che da Barcellona faceva rientro a Civitavecchia, con passaggio a Porto Torres.

Era appena in terza media la vittima della presunta violenza sessuale (di Roma, oggi 18enne) che fin dai primi istanti aveva indicato al personale del traghetto chi fosse l’uomo che l’aveva molestata. Lo stesso che è ora sotto processo: si tratta di un autotrasportatore originario della Grecia, denunciato dalla ragazza che, appena sbarcata, insieme ai genitori e agli insegnanti era andata al commissariato di polizia di Civitavecchia.

Ieri mattina, davanti al collegio presieduto dal giudice Giancosimo Mura (a latere Monia Adami e Sara Pelicci) il pubblico ministero Angelo Beccu ha rivolto alcune domande alla persona offesa, venuta appositamente a Sassari da Roma per testimoniare. Così come la sua insegnante dell’epoca.

«Quella notte – ha raccontato – stavo andando al piano della nave dove si trovano le cabine. Dopo aver fatto le scale centrali mi sono diretta verso il corridoio e all’altezza della sala fumatori ho improvvisamente sentito da dietro una palpata sul fondoschiena». Domanda del pm: «È stato un contatto fugace?» «No – ha risposto la giovane – trattenuto». Un palpeggiamento vigoroso, in sostanza, che ha comprensibilmente scioccato e intimorito la ragazza, allora tredicenne. «Quando mi sono girata ho visto bene quell’uomo. Era molto alto, di corporatura robusta, aveva capelli folti e barba bianchi. Ho urlato, qualche metro davanti a me c’era un mio compagno di classe che si è girato come mi ha sentito. Subito dopo gli ho raccontato cosa era successo, nel frattempo quella persona era entrata nella sala fumatori».

A quel punto la ragazza ha raggiunto gli altri compagni nella discoteca della nave dove dovevano ritrovarsi insieme anche agli insegnanti per trascorrere un’oretta prima di andare a dormire. «La professoressa mi ha visto scossa e mi ha chiesto cosa avessi, le ho raccontato tutto. Poi è stato informato il personale della nave, ho scritto a mano la denuncia e il pomeriggio successivo il capitano ci ha convocato nel suo ufficio per riferire quanto era accaduto».

La giovane, sempre rispondendo alle domande del pubblico ministero, ha spiegato di aver mostrato l’uomo che l’aveva toccata a due suoi compagni con i quali era andata appositamente nella sala fumatori. «Uno dei miei amici ha litigato con lui non appena gliel’ho indicato». E dopo poco è tornata nella stessa sala anche con il personale di bordo che ugualmente ha voluto sapere chi fosse la persona responsabile del palpeggiamento.

Il processo è stato aggiornato all’8 maggio e in quella data è prevista la discussione delle parti e a seguire la camera di consiglio.

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