La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

La dottoressa lascia a giugno, assistenza a rischio per 1.500 pazienti

di Gavino Masia
La dottoressa lascia a giugno, assistenza a rischio per 1.500 pazienti

I medici titolari in servizio restano solo otto per oltre 22mila residenti

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Porto Torres La città turritana perderà il prossimo giugno un altro medico di medicina generale e circa millecinquecento pazienti rischiano di rimanere privi di un servizio importante a tutela della salute. La dottoressa Rita Massidda ha infatti comunicato ai pazienti la chiusura dell’ambulatorio di via Pacinotti per l’11 giugno, a distanza di un anno esatto dall’incarico ricevuto dall’Asl in sostituzione del medico Virgilio Mascia che aveva cessato il servizio il 30 maggio 2024.

I medici che hanno contratti di titolarità a Porto Torres sono ora rimasti in otto, a cui si aggiungono i medici Ascot che ricevono nelle stanze del Poliambulatorio Andriolu. Per una comunità di 22mila residenti un numero non sufficiente con molti pazienti che rimarranno senza medico che dovranno ora ricominciare da capo affidandosi momentaneamente agli Ascot.

Oltre un anno fa l’Asl aveva pubblicato una manifestazione d’interesse per l’assegnazione di un incarico provvisorio di assistenza primaria per il Comune di Porto Torres, chiedendo inoltre l’estensione della presa in carico da 1.500 a 1.800 utenti. Due soli medici avevano accettato l’estensione a 1.800 e altri due medici a 1.600. Il numero dei medici è destinato a ridursi ulteriormente (nel periodo estivo dovrebbe andare in pensione anche il dottor Gianmario Fois).

«La lamentela principale dei pazienti sta nel fatto che gli stessi medici difficilmente rispondono al telefono - dice una signora – e pretendono che prendano l’appuntamento per essere visitati: non esiste più la visita domiciliare neanche per i pazienti terminali, perché molti pazienti malati di tumore non ricevono la visita del loro medico. Persino i pazienti in assistenza domiciliare integrata hanno difficoltà ad essere visitati».

Il rapporto di fiducia che si è sempre avuto tra il medico e il paziente sta venendo a mancare e molti si ritrovano da un momento all’altro senza il medico che hanno scelto, perché destinato ad altro luogo o in età di pensione.

Ci sono poi i pazienti oncologici che hanno trovato dai medici Ascot un importante punto di riferimento per il loro stato di salute, visto che non esisteva posto al momento della scelta dei medici di medicina generale con contratto di titolarità. 

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