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Cronaca

San Donato, sale la tensione dopo gli arresti: convocato un vertice in prefettura

di Luca Fiori
San Donato, sale la tensione dopo gli arresti: convocato un vertice in prefettura

Nella notte squarciate per ritorsione le gomme dell’auto di un pensionato. La prefetta: «Subito telecamere e illuminazione». Il gip convalida gli arresti

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Sassari La calma apparente è durata il tempo di una notte. Quella dopo la maxi retata nel quartiere di San Donato, che ha portato all’arresto di trenta persone accusate di far parte di un’organizzazione nigeriana di stampo mafioso con fulcro a Sassari e articolazioni in varie parti d'Italia e d’Europa.

Ieri mattina un pensionato che vive proprio nella zona in cui era più fiorente il mercato della droga ha trovato un brutta sorpresa. Quando è andato a prendere la sua macchina posteggiata a pochi metri dalla scuola, l’uomo si è accorto che tutti e quattro i pneumatici della Lancia Ypsilon erano stati squarciati con un coltello. Il pensionato ha immediatamente avvisato gli agenti della stazione mobile della polizia locale, che hanno avviato le indagini.

Il sospetto è che l’anziano residente abbia subito una ritorsione perché - questa è l’ipotesi investigativa - sia stato individuato come uno dei cittadini che hanno collaborato con le forze dell’ordine per la maxi inchiesta della polizia di Stato, facendo posizionare alcune delle telecamere sul tetto della sua abitazione all’angolo tra via San Donato e vicolo San Cristoforo. L’uomo ha presentato una denuncia contro ignoti, ma il clima che si respira tra i vicoli e stradine di San Donato - dove le sentinelle non sono mai andate via - è tutt’altro che sereno.

«La nostra attenzione è molto alta anche a seguito di questi episodi – spiega il prefetto di Sassari Grazia La Fauci – martedì mattina con il sindaco, l’amministratore straordinario della provincia e con i rappresentanti delle forze dell’ordine faremo una riflessione comune nel corso del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, per cercare le strategie di prevenzione che si uniscono alle attività della magistratura. Quello che cercheremo di mettere in campo da subito per migliorare le condizioni di vita nel quartiere saranno interventi per l’illuminazione e la videosorveglianza e il superamento di situazioni di degrado. Il compito della Prefettura è quello di garantire la prevenzione – aggiunge il prefetto – che talvolta è in qualche modo poco sentita dai cittadini che magari sono più colpiti dagli arresti, dalle attività di polizia giudiziaria, ma la prevenzione – puntualizza Grazia La Fauci – è ciò che tutti i giorni le forze di polizia devono fare per garantirci un vivere comune, in condizione di tranquillità e di serenità e questo come prefettura lo faremo ancora di più. La prevenzione significa servizi che i cittadini vedono – spiega il prefetto – ma anche che non vedono e in qualche modo quando non li vedono non è detto che non ci siano. La prevenzione – aggiunge – è quella che ci garantisce di sapere cosa accade e di far sì che la sicurezza dei cittadini non sia messa a rischio da attività criminali. È chiaro che noi dobbiamo evitare che forme di criminalità che sono state nel centro storico si spostino – conclude il prefetto – perché le piazze dello spaccio molto frequentemente se ostacolate da una parte si spostano su un’altra parte della città».

Intanto ieri mattina sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari Gian Paolo Piana gli arresti dei 14 cittadini nigeriani arrestati all’alba di martedì dagli agenti della squadra mobile. Il gip si è riservato la decisione sulla custodia cautelare in carcere al termine dell’udienza di convalida durata circa sette ore nel carcere di Bancali. Gli avvocati dei 14 indagati, alcuni dei quali hanno scelto di rispondere alle domande degli inquirenti mentre altri sono rimasti in silenzio, hanno chiesto la nullità della richiesta di custodia cautelare, perché le 1.560 pagine non sono state tradotte in inglese, la lingua degli indagati. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Onorato, Francesco Sasso, Elisabetta Udassi, Carlo Pinna Parpaglia e Adina Barbu.

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