La Nuova Sardegna

Sassari

Il processo

Infarto curato con un ansiolitico, attesa per il risarcimento dell’Asl

di Nadia Cossu
Infarto curato con un ansiolitico, attesa per il risarcimento dell’Asl

Un odontotecnico di 48anni è rimasto semi paralizzato. Due medici sono imputati di lesioni colpose gravissime

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Sassari È stato disposto un nuovo rinvio del processo che si sta celebrando in tribunale a Sassari per lesioni colpose gravissime. A giudizio per questo reato ci sono due medici di 55 e 37 anni (all’epoca dei fatti entrambi in servizio come guardie mediche a Sorso) mentre parte civile insieme ai suoi familiari è un odontotecnico sassarese di 48 anni (tutti assistiti dall’avvocato Franco Mario Fois).

L’uomo, padre di due figli, nel 2022 fu colpito da un’encefalopatia vascolare ipossico-ischemica con conseguenze permanenti per la sua salute: è invalido al 95%, allettato e nutrito con Peg (gastrostomia endoscopica percutanea). Una condizione drammatica subentrata perché i due medici che lo visitarono, secondo le accuse del sostituto procuratore Enrica Angioni, non disposero urgenti accertamenti nella convinzione che i sintomi descritti dal paziente – che si era presentato in ambulatorio con un forte dolore al petto e al braccio sinistro – fossero riconducibili a un problema gastroenterico o a ipocondria e gli prescrissero un ansiolitico rimandandolo a casa.

Dopo qualche ora il 48enne ebbe un infarto esteso e perse i sensi.

Il rinvio dell’udienza era stato chiesto a febbraio dai due imputati (difesi dagli avvocati Silvia Ferraris e Cristiana Fotzi) i quali avevano rappresentato questa esigenza per valutare se accedere a un eventuale rito alternativo. Valutazione legata all’esito del compimento, in parallelo, del processo civile che deve accertare l’entità del danno patito dal paziente e dal suoi familiari.

Nell’udienza che si è celebrata alcuni giorni fa davanti al giudice Claudia Sechi, i medici hanno chiesto di poter accedere all’istituto della messa alla prova e hanno anche già proposto l’associazione nella quale intenderebbero svolgere i lavori di pubblica utilità. Il giudice si è però riservato di decidere sull’ammissione chiarendo che la stessa sarà condizionata al risarcimento del danno che la Asl di Sassari (o meglio l’assicurazione di quest'ultima, che poi si rivarrà sui due medici) dovrà pagare alle parti civili.

Purtroppo, però, l’Azienda sanitaria (che nel frattempo è stata chiamata, sia dall’avvocato Fois che dai medici stessi, a formulare una proposta risarcitoria) «ad oggi è rimasta in silenzio – spiega il legale – e non ha fatto pervenire alcun riscontro o proposta risarcitoria. Quindi il processo è stato rinviato, ancora una volta, al 3 dicembre».

Le condizioni del 48enne (che dopo l’intervento rimase ricoverato per oltre un mese in Terapia intensiva) sono al momento ancora molto gravi e necessita di un’assistenza continua. I primi dolori al petto e al braccio sinistro si erano presentati la sera del 10 settembre 2022. Il giorno successivo l’uomo, che stava trascorrendo la domenica nella casa di campagna a Sennori con la sua famiglia, si era fatto accompagnare dalla moglie nell’ambulatorio della guardia medica di Sorso e i medici, dopo averlo visitato e avergli misurato la pressione arteriosa, lo avevano tranquillizzato e rimandato a casa, diagnosticandogli un problema gastroenterico e uno stato ansioso.

Quella stessa sera il 48enne aveva perso i sensi nella propria abitazione e, nonostante la corsa disperata al pronto soccorso di Sassari con l’ambulanza e un intervento chirurgico eseguito d’urgenza, è rimasto semi paralizzato.

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