La Nuova Sardegna

Sassari

La denuncia

Ladri scatenati al cimitero di Sassari, ora rubano anche le lapidi

di Nadia Cossu
Ladri scatenati al cimitero di Sassari, ora rubano anche le lapidi

Nel mirino vasetti di rame, lettere in ottone e persino i crocifissi. La protesta: «Una violenza inaudita contro i nostri cari defunti»

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Sassari È una violenza che va ben oltre il furto in sé. È un dolore intimo che ferisce in profondità: «Perché sapere che qualcuno, senza scrupoli, ha violato un luogo così privato, ha portato via le foto dei tuoi genitori, i loro nomi... è difficile da sopportare».

Serenella Mura è una delle tante persone che purtroppo hanno conosciuto questa sofferenza, l’ha vissuta sulla propria pelle quando una mattina è andata a trovare i suoi cari in cimitero. «La lapide di granito non c’era più – racconta con amarezza – Sparita, insieme alle fotografie di mio padre e di mia madre, e ai loro nomi. Ho segnalato subito l’accaduto alla direzione cimiteriale e mi hanno confermato di aver ricevuto le proteste di tantissime altre persone prima di me. Mi hanno spiegato di essere impotenti di fronte a questi episodi, infatti non hanno accettato nemmeno la denuncia che volevo presentare. Perché non avrebbero comunque i mezzi per fermarli. Dovrò rivolgermi alle forze dell’ordine».

Negli ultimi tempi sono state numerose le segnalazioni di furti tra le tombe. L’assenza di telecamere all’ingresso del cimitero monumentale, in via San Paolo, così come la mancanza di un servizio di guardiania (che invece esisteva in passato) farebbero sì che vandali e ladri entrino indisturbati e facciano razzia di ciò che vogliono. «Hanno tentato di portare via anche il crocifisso che era posizionato sopra la tomba – continua la signora Mura – ma non ci sono riusciti, forse sono stati disturbati da qualcosa o magari non avevano l’attrezzatura necessaria per staccarlo...».

Un altro caso recente ha avuto invece risvolti differenti: hanno rubato una lapide di marmo che dopo qualche giorno è stata ritrovata rotta, abbandonata dietro un distributore di carburante poco distante dal cimitero. Un gesto vandalico per il solo gusto di fare un danno? Difficile stabilire se sia più o meno inaudito e inquietante di un furto commesso per guadagnare denaro.

Oltre al dolore intimo che provoca un gesto del genere non si deve inoltre sottovalutare il danno economico che ne deriva. «Ho ordinato una nuova lapide per i miei genitori – aggiunge Serenella Mura – Per rimetterla nuova servono 670 euro». A cui devono aggiungersi altri costi per il lavoro finito.

Le ultime segnalazioni riguardano anche il furto di statue ornamentali in bronzo. Che hanno costi elevati e, di conseguenza, sono più “redditizie” per i ladri. Non più solo fiori , in sintesi, ora si è passati anche a metalli, marmo e granito. Un periodo c’era stato un “accanimento” sul cimitero monumentale, anche se in quel caso più che di furti si trattava di vandalismo.

Resta il fatto che l’area cimiteriale è ampia più di sedici ettari e oggettivamente è difficile immaginare come mettere in piedi un sistema di controllo efficace degli accessi e, ancor più, dell’interno. Ma da qualcosa si dovrà pur cominciare. E la videosorveglianza potrebbe essere un punto di partenza.

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