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Sassari

Il confronto

Parco eolico offshore al largo di Capo Caccia: no del consigliere regionale Di Nolfo

di Nicola Nieddu
Parco eolico offshore al largo di Capo Caccia: no del consigliere regionale Di Nolfo

Alghero, nel tratto di mare che rientra nell’area marina protetta indagini idrogeologiche preliminari

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Alghero Prosegue il confronto sul progetto di un parco eolico offshore al largo di Capo Caccia. Nei giorni scorsi la Capitaneria di porto ha emesso un'ordinanza che vieta il transito in una porzione di mare fino al 30 ottobre, per consentire lo svolgimento di indagini idrogeologiche preliminari. La misura ha riportato l'attenzione pubblica su un tema che negli ultimi mesi ha generato un ampio dibattito in tutta l'isola. Ieri è intervenuto il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, unico rappresentante algherese in Regione. «Il Governo Meloni sappia che difenderemo con fermezza la bellezza e l'identità del nostro territorio», ha dichiarato, sottolineando la mancata condivisione con enti locali e istituzioni sarde.

Di Nolfo ha precisato che le indagini in corso non equivalgono a un via libera per la realizzazione di impianti, ma rappresentano soltanto attività preliminari: «La legge non consente di impedirle, ma ciò non significa che il progetto possa andare avanti». L'area individuata rientra nella zona marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, caratterizzata da vincoli stringenti. A ciò si aggiungono le disposizioni della legge regionale 20/2024, che vieta l'installazione di pale eoliche entro 12 miglia dalla costa. Nell'ambito della pianificazione dello spazio marittimo, la Regione ha inoltre fissato un limite di 24 miglia, circa 45 km, così da ridurre al minimo l'impatto visivo dal litorale e dai principali punti panoramici.

«La Regione - ha aggiunto Di Nolfo - sta monitorando ogni fase del procedimento e, anche nell'ipotesi di un'autorizzazione ministeriale, è pronta a impugnare l'atto in tutte le sedi». Il nodo dei parchi eolici offshore rappresenta uno dei dossier più delicati sul futuro energetico della Sardegna. Da un lato c'è la necessità di incrementare la produzione da fonti rinnovabili, dall'altro l'esigenza di salvaguardare paesaggio e aree di pregio naturalistico. La vicenda di Capo Caccia si inserisce dunque in un quadro più ampio, che vedrà ancora forti contrapposizioni.

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