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Il vino conquista medici, avvocati e insegnanti: ecco i nuovi sommelier dell’Ais

di Luca Fiori
Il vino conquista medici, avvocati e insegnanti: ecco i nuovi sommelier dell’Ais

Cerimonia di consegna dei diplomi nella Cantina Nuraghe Crabioni di Sorso

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Sorso Sono medici e avvocati, agronomi e insegnanti, imprenditori agricoli, esperti di marketing, baristi e persino forze dell’ordine. Persone che ogni giorno svolgono mestieri diversi, ma che hanno in comune una grande passione: il vino. Uomini e donne che, tra impegni di lavoro e vita privata, hanno scelto di dedicare anni allo studio e alla pratica, affrontando degustazioni, esami e approfondimenti per conquistare il diploma di sommelier Ais.

La cerimonia. Nella cornice della “Cantina Nuraghe Crabioni” di Sorso, il loro impegno è stato premiato: 21 nuovi sommelier della provincia di Sassari sono stati ufficialmente “incoronati”, entrando a far parte della grande famiglia dell’Associazione Italiana Sommelier. Una cerimonia ricca di emozione, impreziosita dalla presenza del presidente regionale Ais, Antonio Furesi, durante la quale sono stati consegnati diploma, “tastevin” e spilla Ais: simboli di appartenenza e tradizione. Con l’ingresso di questi nuovi sommelier, l’Ais (che in Sardegna ha circa 1000 iscritti) si arricchisce di professionisti e appassionati del mondo del vino. Il ricordo La cerimonia è stata l’occasione per ricordare Pier Paolo Fiori, delegato Ais di Sassari dal 2014, scomparso lo scorso febbraio, che «con il suo entusiasmo aveva saputo far crescere la delegazione», è stato detto durante la cerimonia dalla moglie Claudia Mulas. Introducendo innovazioni come il turno pomeridiano dei corsi ad Alghero.

Oggi la guida della delegazione di Sassari è affidata a Roberto Dessanti (presidente regionale dell’Ais dal 2014 al 2022) come facente funzioni, in attesa delle elezioni suppletive di sabato 13. L’Ais L’Associazione Italiana Sommelier, attiva dal 1965, promuove e diffonde la cultura del vino nelle sue diverse dimensioni, locali e internazionali, attraverso lo studio, la formazione e l’esperienza maturata in anni di pratica. In Sardegna l’Ais è nata nel 1974, ad Alghero. Per ottenere il diploma, i 21 neo-sommelier hanno affrontato un percorso lungo tre anni, fatto di lezioni teoriche, degustazioni guidate, approfondimenti su vitigni, zone di produzione, terroir, tecnica di servizio e abbinamenti. L’esame Il percorso è culminato con un esame complesso e selettivo, che rappresenta una vera sfida anche per i più motivati. «Diventare sommelier non significa solo imparare a degustare – è stato ricordato dal presidente Furesi – ma intraprendere un viaggio di conoscenza continua, assumendo la responsabilità di comunicare e diffondere la cultura del vino con competenza e passione».

Le direttrici del corso di Sassari sono Luisa Teatini e Daniela Perria, punti di riferimento per gli allievi durante tutto il percorso formativo. Giorgio Demuru, sommelier e degustatore esperto, è il direttore dei corsi di Alghero, volto noto dell’Ais per il lavoro editoriale su riviste, sul sito ufficiale e sulla Guida Vitae. L’associazione Far parte dell’Ais significa entrare in una comunità viva e dinamica, partecipando a degustazioni, cene tematiche, seminari, viaggi studio nelle cantine più prestigiose d’Italia e del mondo, oltre a congressi e rassegne internazionali. «Ma significa anche aprirsi a nuove opportunità professionali– ha aggiunto Furesi – che spaziano dall’alta ristorazione al wine consulting, dal marketing strategico alla comunicazione del vino». Il tastevin Insieme al diploma, i nuovi sommelier hanno ricevuto il tastevin, il piccolo piattino metallico che rappresenta il simbolo per eccellenza di questa professione. Nato ufficialmente nel 1934 grazie alla Confrérie des Chevaliers du Tastevin, affonda però le radici nella tradizione vitivinicola francese della Borgogna. Se un tempo era utilizzato per valutare il vino nelle cantine poco illuminate, oggi è un oggetto dal forte valore simbolico, indossato con la divisa ufficiale – grembiule nero e giacca spencer – nelle occasioni formali. Lo stesso simbolo è riprodotto anche nella spilla Ais, che ogni sommelier porta. Gruppo di servizio Struttura portante dell’associazione è il gruppo di servizio: sommelier che si occupano di servire il vino durante i corsi didattici, le masterclass e i seminari. Un gruppo coordinato da Salvatore Circosta, sommelier di lunga esperienza, che ha saputo costruire negli anni un’organizzazione efficiente e professionale.

Chi sono I nuovi 21 sommelier che hanno ricevuto la pergamena dal presidente regionale Ais Antonio Furesi e dalla moglie di Pier Paolo Fiori, Claudia Mulas sono: Pasqualino Arru, Antonella Canu, Matteo Carta, Manuel Fabrizio Cazzari, Massimiliano Fabrizio Cordoni, Francesco Delitala, Salvatore Angelo Deriu, Tomaso Disi, Proto Doro, Elisabetta Garau, Carla Lojacono, Valeria Morittu, Gian Michele Mura, Michela Nuvoli, Maria Maddalena Loredana Piliu, Michele Ragnedda, Sara Sarria, Fabiola Sechi, Matteo Tedde, Francesco Zanda, Federico Zonca.

La cantina A ospitare la cerimonia è stata la Cantina Nuraghe Crabioni, realtà nata nel 2003 grazie alla visione di Augusto Seghene e Tonino Spanu, ereditata oggi da Alessandra e Maurizio Seghene, attuali titolari. Dopo una lunga esperienza a Trieste, Seghene è tornato a Sorso per dar vita a un progetto legato ai vitigni storici del territorio: vermentino, moscato, cannonau, cagnulari. Oggi la tenuta, affacciata sul Golfo dell’Asinara, è un punto di riferimento per il vino sardo e si è dotata di una elegante e funzionale sala degustazione. La giornata di sabato non è stata solo una consegna di diplomi: è stata una festa per la cultura del vino, un brindisi alle passioni, alle competenze e alle storie diverse che si intrecciano in un calice. Perché il vino, in fondo, è questo: unire le persone, raccontare territori e tradizioni, trasformare la curiosità in conoscenza.

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