L’addio a Cinzia Pinna: «Castelsardo, Palau e Arzachena: tre comunità ferite profondamente»
In prima fila in cattedrale i sindaci dei tre paesi. Il parroco di Palau don Paolo Pala: «Restiamo uniti e non lasciamoci accecare dal risentimento»
Castelsardo Centinaia di persone in fila, fuori dal cimitero di Castelsardo, per porgere le condoglianze ai famigliari di Cinzia Pinna. Un segno tangibile della risposta massiccia della comunità di Castelsardo all’appello ribadito durante la cerimonia dal parroco don Pietro Denicu. «Non voltiamoci dall’altra parte, davanti a chi tenta di condizionare la vita già fragile die nostri giovani» ha chiesto il sacerdote, prima di formulare un auspicio: «La morte di Cinzia non sia vana, ci aiuti a cambiare e a proteggere i ragazzi». Ma non solo castellanesi, tante persone sono arrivate da fuori, oltre che dalla Gallura, dove Cinzia ha vissuto le sue ultime ore, prima che Emanuele Ragnedda le sparasse.
In prima fila, nella piccola cattedrale di Sant’Antonio Abate, i sindaci Maria Lucia Tirotto, di Castelsardo, Francesco Giuseppe Manna, di Palau, e Roberto Ragnedda, di Arzachena. Accanto a loro l’assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu, ex sindaco del paese. Le esequie sono state concelebrate dal parroco di Palau, don Paolo Pala. «Tre comunità ferite, ma che devono restare unite – ha detto, prima di commuoversi -. Non permettiamo che sulle nostre ferite venga versato l’aceto del risentimento». In mezzo alla folla, tante persone arrivate da Sassari e dai paesi vicini, anche chi non la conosceva: «È una vicenda che mi ha colpito troppo, non la conoscevo ma ho voluto essere qui» dice una donna arrivata da Nulvi .