La Nuova Sardegna

Sassari

In tribunale

Sequestrò e minacciò un imprenditore di Alghero: la sentenza

di Nadia Cossu
Sassari il tribunale in via Roma
Sassari il tribunale in via Roma

Il 34enne Dimitri Iacono condannato a nove anni a 4 mesi

2 MINUTI DI LETTURA





Sassari È stato condannato a nove anni e 4 mesi di reclusione dal gup del tribunale di Sassari Sergio De Luca, il 34enne di Alghero Dimitri Iacono arrestato a dicembre del 2024 dalla squadra mobile della questura di Sassari per estorsione, sequestro di persona e minaccia aggravata.
Iacono era accusato di aver sequestrato, picchiato e minacciato con una pistola un imprenditore di Alghero per estorcergli 50mila euro. La vittima era stata avvicinata da due malviventi: il 34enne e un 16enne. Minacciandolo con una pistola erano saliti sulla sua auto e lo avevano costretto ad andare lungo la strada per Bosa e a fermarsi dopo pochi chilometri in un viottolo rurale.

Qui lo avevano picchiato - il 34enne lo aveva anche colpito alla testa con il calcio della pistola – e gli avevano chiesto 50mila euro. Per fargli capire che facevano sul serio avevano anche esploso un colpo di pistola, che aveva infranto uno dei vetri dell'auto, una Bmw.
L'imprenditore terrorizzato e ferito per le botte ricevute, aveva acconsentito al pagamento. Erano così andati a casa sua da dove aveva preso tutto il contante che aveva a disposizione, poco più di 10mila euro, e lo aveva consegnato ai suoi aguzzini. I due erano andati via con la minaccia che se non avesse consegnato il resto dei soldi richiesti da lì a pochi giorni, si sarebbero rifatti vivi.
Ieri la conclusione del rito abbreviato. La pm Enrica Angioni, vista la gravità delle accuse, aveva sollecitato la condanna a 20 anni. Accolte alcune argomentazioni dei difensori Marco Salaris e Elias Vacca che hanno portato il giudice ad assolvere l'imputato da alcuni capi d'accusa. Il 16enne ha invece già definito la sua posizione al tribunale per i minorenni con la messa alla prova.

Primo piano
I rilievi

Omicidio Cinzia Pinna, i Ris tornano nella tenuta di Ragnedda: si cercano impronte e tracce biologiche – VIDEO

di Tiziana Simula
Le nostre iniziative