A Bonorva i Savoia regnano ancora: via Regina Margherita non si tocca
Il Tar dà ragione alla Soprintendenza, bocciata l’intitolazione al professor Virgilio Tetti
Bonorva I Savoia regnano ancora e via Regina Margherita non si tocca. Il Tar ha messo fine alla lunga diatriba che dal 2019 vedeva contrapposti l’amministrazione comunale e la Soprintendenza ai beni culturali di Sassari sul nome di una via. Intitolata, pare dagli anni Trenta, alla regina moglie di Umberto I di Savoia e che il Comune vorrebbe invece intitolare al professor Virgilio Tetti, uno degli uomini più illustri del paese che in quella via aveva la sua abitazione.
La regina, però, non si tocca. Noblesse oblige, evidentemente, la Soprintendenza non è mai stata d’accordo pur rispettando il professor Tetti. E anche il Tar, dopo sei anni di discussioni, ha deciso che va bene così, che quel rione a tema chiesa e Savoia nella toponomastica tale deve rimanere. Il caso era scoppiato nel 2019 e già il Tar era intervenuto una prima volta con una sorta di rimando alle parti per incontrarsi e trovare una soluzione. Invece era finita di nuovo per vie legali e questa volta il Tar ha dovuto pronunciarsi una volta per tutte, salvo un ricorso al Consiglio di Stato che dalle parole del sindaco Massimo D’Agostino sembra un’ipotesi lontanissima: «Prendiamo atto, almeno siamo arrivati a una decisione definitiva per quanto assurda – dice –. Non è che fossimo animati da chissà quale furia antimonarchica, semplicemente volevamo celebrare un nostro concittadino intitolandogli la via dove è situata la sua casa, non c’è niente di strano». Il sindaco ricostruisce poi la storia della denominazione della via: «La strada è nata come “via Sabada”, poi fu un podestà, negli anni Trenta, a intitolarla alla regina Margherita. Se vogliamo, un primo cambio di denominazione c’è già stato per celebrare i Savoia».
Peraltro i reali avevano messo le mani avanti per evitare di essere un giorno cancellati dalla toponomastica italiana: con un Regio decreto del 1923, firmato proprio da lui, Vittorio Emanuele III impose il preventivo permesso della Soprintendenza per le nuove intitolazioni delle vie. Quella norma non è mai stata abrogata e così quando il consiglio comunale di Bonorva il 14 marzo del 2019 ha approvato il cambio di denominazione, ha dovuto chiedere comunque il permesso alla Soprintendenza e se l’è visto negare. Così come dal Tar: «La cancellazione della via intitolata alla Regina Margherita andrebbe a eliminare sia la memoria di un ben preciso assetto urbanistico storico del Comune di Bonorva, sia la memoria di un personaggio non irrilevante per la storia d’Italia e della Sardegna, isola dal 1720 direttamente legata alladinastia sabauda, fino a dar nome al regno» si legge nella decisione del Tar.
La Soprintendenza, suggerisce anche una soluzione alternativa ed è addirittura disposta a rischiare un conflitto con la Chiesa: «La soluzione possibile è l’individuazione di una parte di via o piccola piazza nelle vicinanze o all’interno del reticolo storico: lo slargo immediatamente contiguo alla piazza della Parrocchiale, spazio tutt’altro che residuale e anzi di sicura rilevanza data la sua posizione, che peraltro inizia - a tutti gli effetti - come via, benché abbia nome Piazza santa Maria. con soluzione similare si potrebbe dare nuova intitolazione allo slargo - di fatto un’altra piccola piazza - che conclude via Sa Pala. A questo potrebbe aggiungersi la collocazione della lapide onoraria sulla facciata della casa dello studioso ».
