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I riti di Cellino e gli amici di sempre

I riti di Cellino e gli amici di sempre

Il presidente ha visto la partita seduto tra gli «amuleti» Chiesa e Delogu

21 ottobre 2013
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CAGLIARI. «Sono svuotato. Non avete idea di quale battaglia sia stata. Ma sono soddisfatto perché ho fatto il mio dovere: ho riportato il Cagliari a casa». I rossoblù si sono presi 3 punti d’oro. Nel cuore della notte Massimo Cellino tira le somme. Il presidente è sfinito. Il rientro al Sant’Elia è roba da mettere in cornice. La storia racconterà i dettagli di una triste querelle. Dall’addio, l’1 aprile 2012, al passaggio alla Karalis Arena di Elmas. Quindi, l’Is Arenas Stadium. Una babele kafkiana. Sabato alle 18 – con le torri faro che hanno fatto il loro dovere in un recinto circondato da macerie e messo a posto a tempo di record – la fine, almeno parziale, di un incubo. «I sedicimila? Non so cosa dirvi», è l’sms sibillino del patron.

Cellino è arrivato allo stadio rispettando le sue note manie: secondo seggiolino da sinistra sotto l’ingresso principale della tribuna centrale. Alla sua destra, Mariano Chiesa amico e amuleto portafortuna. Alla sua sinistra, Mariano Delogu, senatore ed ex sindaco. Il Cagliari vince. Il presidente riceve applausi, pacche, strette di mano. In piedi per i gol di Ibarbo e Pinilla, duro con Giacomelli per un fallo di Izco su Marco Sau, Cellino pare sotto tono. Al fischio finale era già via. Per un rientro al covo musicale. Ma non è la serata giusta. Il pensiero di aver ridato una casa ai suoi ragazzi, vedere la classifica che sorride, godersi i gol del suo “diamante grezzo” e del cileno che non ha voluto lasciare Cagliari, passano in secondo piano: la questione stadio è a metà del guado. Sapere che anche in Commissione comunale di vigilanza ci sono state due anime, con quella contraria alla concessione dell’agibilità che non l’ha spuntata grazie all’intervento del dirigente Mossa e del sindaco Zedda, lo ha messo in crisi. “Ma chi me lo fa fare. Qualsiasi cosa faccia, ce l’hanno con me. Butto tutto e do la squadra al sindaco. Ma a quale: quello di Elmas, Quartu o Cagliari», ripete spesso con sarcasmo Cellino.

Insomma, vittoria double face. Neanche la degustazione di birra all’Oktoberfest della Fiera campionaria gli ha ridato il buonumore. Anche perché la scaletta musicale pare non sia stata di suo gradimento. Avessero messo Pink Floyd o Europe. No, non è stato un fine settimana d’oro. E la corsa riprende: mercoledì 30 alle 20.45 arriva il Bologna.

Mario Frongia

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