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«Ho un obiettivo: arrivare a quota 10»

di Roberto Muretto
«Ho un obiettivo: arrivare a quota 10»

Marco Sau, attaccante del Cagliari, ha ritrovato l’entusiasmo: «Sono più sereno, vorrei chiudere la stagione in bellezza»

22 aprile 2014
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CAGLIARI. L’ultimo gol lo aveva segnato il 26 gennaio scorso contro il Milan al Sant’Elia. Poi quasi tre mesi di digiuno. Marco Sau ha sofferto in silenzio. E’ stata dura stare fuori, giocare solo a sprazzi. Ma non ha mai detto una parola fuori posto, ha aspettato il momento giusto e a Marassi si è ripreso la ribalta. «Non è cambiato nulla - afferma sorridendo l’attaccante del Cagliari -, forse sono un po’ più tranquillo rispetto a qualche settimana fa. Per un attaccante segnare è fondamentale e quando il gol non arriva un po’ ne risenti». A Genova non solo è andato a bersaglio, è stato decisivo nell’azione dalla quale è nata la rete di Ibarbo che ha consentito ai rossoblù di vincere la prima partita in trasferta della stagione. «Sono stato favorito da un rimpallo ma non potevo fallire un’occasione così ghiotta. Ero sicuro di segnare anche quando Perin ha ribattuto la mia conclusione da due passi, ma per fortuna ci ha pensato Ibarbo a chiudere i conti».

Il Cagliari è ripartito e Sau ha grandi meriti. «Ho fatto il mio dovere - sottolinea -.La squadra ha giocato col cuore e tutti ci siamo sacrificati - aggiunge Sau -. I tre punti ci avvicinano al traguardo. Chi sta dietro dovrebbe fare qualcosa di straordinario per raggiungerci. Ho dato uno sguardo al calendario, la cosa mi sembra quasi impossibile. Anche se nel calcio nulla va dato per scontato e noi lo sappiamo molto bene».

Marco Sau è arrivato a quota sei gol. Dopo la super stagione dell’anno scorso, sperava in qualcosa di meglio. Ma è stato frenato da problemi fisici e forse gli avversari, conoscendolo meglio, gli hanno preso le misure. Arrivare in doppia cifra sarebbe il massimo. «Non è semplice - ribatte il bomber rossoblù - perchè alla fine del campionato mancano solo quattro partite. Posso dire che ci proverò con tutte le mie forze. Magari da adesso in poi la ruota della fortuna girerà dalla parte giusta».

Sau non è un individualista. La squadra viene prima di tutto. Il Cagliari ci tiene a chiudere un torneo travagliato nel migliore dei modi. «Intanto non siamo ancora in vacanza - dice scadendo le parole -. Le partite che restano le giocheremo dando il massimo. Il nostro obiettivo è quello di fare più punti possibile. La vittoria col Genoa ci darà molto sul piano del morale. Sono successe tante cose, non è semplice restare impermeabili. Abbiamo dato una grande risposta sul campo, dimostrando che abbiamo ancora molto da dare».

L’attaccante del Cagliari non andrà al mondiale in Brasile. Ma resta nel giro azzurro. Cesare Prandelli non si è dimenticato di lui, anche se per fare parte della comitiva azzurra avrebbe dovuto disputare una stagione straordinaria. «Sono giovane - dice Marco Sau - e so che molto dipende da me. Se faccio bene il commissario tecnico mi dà una chance. Adesso penso a chiudere questa stagione bene, poi mi preparerò per la prossima che per me sarà fondamentale. Indossare la maglia della nazionale è il sogno di qualsiasi calciatore. Io ho provato questa emozione, spero di provarla ancora in futuro».

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