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Razzismo, punite San Giorgio e Isili

Razzismo, punite San Giorgio e Isili

Il giudice sportivo ha condannato a un turno a porte chiuse (pena sospesa) le due società di Seconda categoria

17 ottobre 2014
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SASSARI. Come previsto. La sanzione (minima) viene congelata nella fiducia a tempo, da norma nazionale, mentre resta l’intenzione di smacchiare tutto ribadendo – a voce più alta degli insulti causa della vergogna – la civiltà e la sportività degli abitanti del paese nel quale il misfatto è stato consumato.

Sono scesi in campo anche i sindaci, a cose fatte si è messo sul terreno il senso di civiltà ed è stata una piccola vittoria, dopo la grande sconfitta maturata sugli spalti in un’altra domenica di follia. Non un episodio unico, peraltro, domenica scorsa.

Il giudice sportivo dei dilettanti, come già l’anno scorso in analoghi episodi, anche a livello giovanile, ieri ha punito il San Giorgio Perfugas con una giornata da disputare a porte chiuse disponendo «la sospensione dell'esecuzione della sanzione e sottoponendo la società a un periodo di prova di un anno».

Nella partita di Seconda categoria di domenica scorsa il numero 8 del Trinità d’Agultu, il marocchino Fadel, era stato fatto oggetto di pesanti insulti razzisti. L’arbitro ha sentito e scritto tutto, eccome: «Nel secondo tempo i tifosi rivolgevano cori razzisti nei confronti di un giocatore della squadra avversaria che, a seguito di ciò, chiedeva di essere sostituito» – si legge nel comunicato ufficiale della Figc – , e ha rilevato anche che «i cori riprendevano mentre il giocatore abbandonava il campo».

Il giudice ha agito di conseguenza vincolato però da una formula studiata per la serie A, dove gli imbecilli sono proporzionalmente di più e dove una domenica sì e l’altra pure si verificavano episodi di razzismo. Così Inter, Juventus, Roma, Lazio hanno visto le curve chiuse a ripetizione e sembra che il fenomeno sia in calo. Anche in Sardegna non si tace più, e si provvede. La pubblica denuncia vale più della minaccia di una giornatina a porte chiuse, per quello che comunque resta uno sparuto numero di spettatori. A Perfugas come a Isili, altra società di Seconda punita ieri nell’identica maniera dal giudice sportivo «perché la sua tifoseria rivolgeva insulti razziali a un giocatore della squadra avversaria», il Dolianova. Perfugas o Isili, Nord o Sud dell’isola (senza che si parli di razzismo-discriminazione territoriale), gli imbecilli sono ovunque, anche in Sardegna, anche in Seconda categoria.

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