La Nuova Sardegna

SASSARI. Resta o non resta? Il giallo sul futuro di Meo Sacchetti, il condottiero della leggendaria conquista dello scudetto tricolore della Dinamo Sassari, sembra risolto. Il presidente Stefano Sardara fa chiarezza: «Meo ha tre ulteriori anni di contratto e non è in discussione».

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Dunque la Dinamo Sassari 2015-2016 riparte dal coach che in questi anni ha vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia, fino al magico triplete di questa immortale stagione: “Supercopaaaa, Copa Italiaaaa, Scudeeetto”, per dirla con le parole usate da Shane Lawal nel suo fantastico show sulla scalinata del palazzo della Provincia davanti ai diecimila e più tifosi in delirio arrivati da tutta la Sardegna per rendere omaggio ai campioni al ritorno da Reggio Emilia.

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Il dibattito sulla conferma o meno di Meo Sacchetti è un tam tam che va avanti da tempo e che, mentre era ancora in corso la festa scudetto, è ritornato in primo piano. «Io mi sento sempre in discussione _ ha detto lo stesso Sacchetti nell’ampia intervista pubblicata oggi sulla Nuova Sardegna in edicola _ Sono sotto contratto per altri tre anni ma a questo punto è una questione di scelte, non certo mie. Nello sport è normale che a un certo punto le strade possano dividersi, o perché i risultati sono stati deludenti o perché, al contrario, sono stati centrati tutti gli obiettivi. Magari ci possono essere cose che non sono andate bene nel mio modo di essere o nella mia gestione. Ma io sono questo. In ogni caso sono qui e dopo i festeggiamenti parleremo con Stefano e i dirigenti e loro decideranno cosa fare».

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A giudicare dalla immediata reazione del presidente Stefano Sardara, tuttavia, non dovrebbero esserci grandi discussioni: «Meo _ ha precisato il presidente dei biancoblù _ ha tre ulteriori anni di contratto e non è in discussione».

«Quando ho parlato della fine di un ciclo e dell'inizio di uno nuovo mi riferivo a quello aziendale e non a quello sportivo», aggiunge Sardara che poi sottolinea l'immensa gioia di questi giorni: «Sensazioni infinite e indescrivibili - dice - vincere lo scudetto è di per sé un'impresa, vincerlo l'anno in cui hai vinto Coppa Italia e Supercoppa è leggendario, fatichiamo ancora a razionalizzarlo».

Ogni progetto per la stagione che verrà non può che basarsi sul bilancio dell'annata appena conclusa e di un quinquennio straordinario. «Il ciclo che si è chiuso è stato magnifico e ci ha consentito di passare da società sportiva ad azienda sportiva – conclude Sardara - ora parte il ciclo del consolidamento, che punta a rendere stabile il nostro posizionamento».