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Nella ripresa a Udine prove di Grand’Italia Il futuro è più azzurro

di Massimo Meroi
Nella ripresa a Udine prove di Grand’Italia Il futuro è più azzurro

Il pari con la Spagna esalta la nazionale: ora c’è la Germania Candreva, Insigne, Zaza e Bernardeschi le note più liete

26 marzo 2016
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UDINE. Il futuro azzurro ha preso corpo giovedì sera a Udine. Dopo un primo tempo nel quale l’Italia ha pensato più che altro a svolgere il compitino, nella ripresa la Nazionale si è accesa grazie agli innesti decisi dal ct Antonio Conte. Simone Zaza, ma soprattutto Lorenzo Insigne e Federico Bernardeschi hanno portato la qualità e l’imprevedibilità indispensabili per creare un po’ di scompiglio nella difesa della Spagna.

Cercasi centravanti. È risaputo che questa generazione non è riuscita a produrre una prima punta di grande livello. A dire il vero ci sarebbe, ma si è “fatta fuori” con le sue mani. Se pensate che ci riferiamo a Mario Balotelli ci avete preso in pieno. Vista la concorrenza, uno con le sue qualità avrebbe fatto il titolare fisso in azzurro per 10 anni consecutivi. Ma il diretto interessato sembra avere altre priorità. Conte ha “ripiegato” su Graziano Pellè, meteora in Italia e che ha dovuto emigrare prima in Olanda e poi in Inghilterra per fare fortuna. La punta del Southampton non sembra avere però quello che Enzo Bearzot chiamava spessore internazionale. L’altra sera al Friuli ha fatto benino, ma la Nazionale ha bisogno di qualcosa di più. Meglio Zaza, al quale la palestra Juventus sta facendo bene. E si spera ancora in Ciro Immobile, fuori per infortunio.

In crescita. Le novità più succose sono arrivate dagli esterni d’attacco. Bene Antonio Candreva nel 1° tempo, nonostante il laziale stia vivendo una parentesi difficile nel suo club, ma soprattutto Bernardeschi e Insigne nella ripresa (più il secondo). Sotto la guida di Maurizio Sarri il napoletano – che forse non a torto Antonio Di Natale considera il suo vero erede – al talento innato sta abbinando anche concretezza.Ha segnato un gol da attaccante puro e ha sfiorato per due volte il bis prima su punizione e poi con un pallonetto non fine a stesso. Le incomprensioni di ottobre con Conte – risentito per come Lorenzo avesse dato forfait in azzurro per essere poi titolare la domenica successiva in campionato – sembrano essere definitivamente superate. «Col mister non ci sono mai stati problemi o incomprensioni», ha cercato di smorzare i toni lo scugnizzo. Meglio così. A questa Italia il suo talento serve come il pane. Bernardeschi, titolare Under 21, è stata la carta a sorpresa. «Se sono qui è anche grazie a Di Biagio e ai compagni dell’Under. È stato un esordio bello e positivo, ma adesso dobbiamo pensare alla Germania».

Verso la Germania. È ancora presto per sapere quale sarà la formazione che Conte opporrà martedì sera a Monaco ai tedeschi campioni del mondo. Il ct comunque, per quello che si è visto ieri a Coverciano, sembra intenzionato a insistere sul 3-4-3. Cambieranno alcuni interpreti. Difficile, per esempio, rivedere titolare Eder che da quando si è trasferito all’Inter sembra la brutta copia dell’attaccante dal gol facile che teneva a galla la Sampdoria. In quel ruolo o giocherà Insigne oppure Stephan El Shaarawy, rilanciato dalla cura Spalletti e spettatore l’altra sera al Friuli. In mezzo al campo potrebbe uscire Marco Parolo.

Quasi certo invece il forfait di Emanuele Giaccherini che contro la Spagna ha rimediato una contusione al piede destro. Gli esami a cui il giocatore del Bologna è stato sottoposto hanno escluso lesioni. Non si è allenato nemmeno il febbricitante Giacomo Bonaventura, a riposo anche il capitano Gigi Buffon.

Al gruppo si è unito il milanista Mattia De Sciglio convocato da Conte proprio dopo l’infortunio di Giaccherini. Oggi a Coverciano sono in programma due allenamenti.

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