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«I ragazzi sanno cosa devono fare»

«I ragazzi sanno cosa devono fare»

L’allenatore del Cagliari Massimo Rastelli suona la carica: «Rispettiamo il Livorno ma noi oggi non possiamo fallire»

30 aprile 2016
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CAGLIARI. Sbatte su un muro chi chiede di sassolini da levarsi. Massimo Rastelli è un muro. Serio, coscienzioso e sul pezzo: «Mi è stato chiesto di portare il Cagliari in A, ci stiamo avvicinando alla meta. Abbiamo quattro partite e dobbiamo fare quattro punti. Del resto, non mi occupo». Il tecnico rossoblù vola basso. «Ci aspetta una partita molto importante, i ragazzi ne sono consapevoli, hanno lavorato bene con entusiasmo e attenzione. Sappiamo che ci vuole qualcosa in più per vincere le sfide. Lo stadio pieno? I tifosi ci daranno una grandissima spinta, dobbiamo dare tutto per fare tre punti, fondamentali e decisivi per la promozione».

Il Livorno, brutta bestia: «Ha un organico importante e rimane, sulla carta, squadra da playoff. Hanno perso in sicurezza ma possono fare la partita della vita e metterti in difficoltà. Solo vincendo possono salvarsi. Noi abbiamo rispettato sempre tutti, i ragazzi sanno chi affrontano e quali sono pregi e difetti. Mi aspetto una grande prova che trascini il pubblico così che il tifo traini, di conseguenza. noi».

Tra i 22 convocati ci sono Farias («Sì è allenato con la squadra») e Ceppitelli: «Da mesi si allena a corrente alternata, deve convivere con un’infiammazione al ginocchio, non è al meglio, valuterò. Di Gennaro? Recuperato. Ha avuto una serie di infortuni, ha sempre rincorso la condizione. Ma sarà utile fino a quando ha benzina e lucidità».

Rastelli tira le somme: «Mi aspetto che la squadra faccia i punti per vincere il campionato: lo vogliamo noi, la società, l'ambiente e i tifosi. Con il Livorno possiamo avvicinarci all'obiettivo. Il Crotone? Pensiamo a noi, abbiamo fatto 27 punti nel girone di ritorno, 46 all'andata ma quel che conta è la somma: abbiamo 73 punti. La B - spiega l'allenatore - è una maratona di 42 partite. Inutile disquisire di quel che è stato. Le voci di mercato? Non mi interessano, sono l'allenatore del Cagliari, penso a centrare l'obiettivo».

Passo indietro: «Dopo tre gare in sette giorni ho lasciato la squadra libera mentalmente: dal 12 luglio corriamo senza pause. Non vediamo l'ora di chiudere i conti. Gli esperti del gruppo? Da quelli che hanno già vinto mi aspetto qualcosa in più nei momenti difficili di una gara». Infine, l'attesa del risultato: «Facciamo il nostro lavoro senza pensare agli altri. Radioline, smartphone e tablet in panchina? Le notizie arrivano ma sarò concentrato sulla nostra partita. Al 95' vediamo cosa succede».

Mario Frongia

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