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Olbia, beffa clamorosa la vittoria sfuma nel finale

Olbia, beffa clamorosa la vittoria sfuma nel finale

I bianchi, avanti di 2 gol sul campo del Como, avevano ormai il successo in tasca Ma negli ultimi minuti ecco la doppia doccia gelata: si torna a casa con un punto

31 ottobre 2016
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COMO. Un pareggio a Como, se si guarda solo il risultato, è un gran risultato. Se poi, invece, si va a vedere cosa effettivamente è successo in riva al Lario, allora le cose cambiano.

Ed è un pareggio che fa male, perché l’Olbia vinceva 2-0 al 38’ della ripresa: disturba non poco, non riuscire a vincere partite come questa. Anche perché, fino a quel momento, la squadra aveva retto veramente alla grande. Bene nel primo tempo, certamente più propositiva rispetto ai padroni di casa, ancora meglio nella parte iniziale della ripresa, quando ha saputo sfruttare al meglio, con grande rapidità e cinismo, gli errori in fase difensiva della squadra di Gallo.

Poi, un finale da mettersi le mani nei capelli. Non tanto per demeriti, quanto per il modo in cui i gol del Como sono arrivati: due lampi di genio di Marconi e Damian, che hanno pareggiato il conto tra il 38’ e il 45’. Con un Como poi partito all’arrembaggio nei quattro minuti di recupero per tentare il colpo grosso: per fortuna, un assalto andato a vuoto.

Davvero convincente l’Olbia nel primo tempo. In campo con il consueto 4-3-1-2, mister Mignani ha schierato al centro della difesa il giovane Quaranta al posto dell’infortunato Dametto, mentre in attacco ha dato ancora fiducia - ripagata - a Ragatzu, con Kouko inizialmente in panchina, ma entrato bene nel corso della ripresa. Non molte le azioni pericolose, ma sono praticamente tutte dell’Olbia. Che, al 6’, mette Moroni da solo davanti a Crispino con una palla che scavalca tutta la difesa: bravo il portiere comasco in uscita a opporsi alla conclusione a botta sicura. La replica è affidata a Di Quinzio: tiro di poco a lato alla sinistra di Carboni.

Ci prova Capello al 37’: botta da posizione defilata, Crispino gli dice ancora di no con prontezza di riflessi. E, nel finale di frazione, ci prova Cotali in diagonale: Crispino devia sul palo il rasoterra del terzino dell’Olbia.

Sembra un Como più deciso nella ripresa, ma è l’Olbia a passare in vantaggio. Cossu serve Ragatzu, che manda in bambola De Leidi: trattenuta in area e rigore. Capello spiazza Crispino al 6’.

Gallo allora cambia - e avrà ragione -: fuori Le Noci e Cristiani, spenti, dentro Bertani e Damian. Il Como cresce, sale di tono ma, nel suo momento migliore, in piena spinta, arriva il raddoppio dei bianchi. L’errore clamoroso a centrocampo è di Marconi: Kouko recupera palla, fa due falcate e lancia Ragatzu a sinistra: il Como è scoperto, Briganti non recupera, tocco morbido rasoterra alla sinistra di Crispino al 36’.

Due a zero, sembra fatta, no? No. Perché Marconi due minuti dopo s’inventa dal vertice sinistro dell’area un colpo sul palo più lontano, facendosi perdonare l’errore precedente. Il Sinigaglia s’infiamma e, come già successo nel recente passato, il Como segna ancora nel finale. La rete è di Damian che riceve in area da Di Quinzio e – pure lui – trova l’angolo alto alla sinistra di Carboni. Beffa clamorosa. Ma domenica c’è il Tuttocuoio, questa sì che sarà da vincere.

Luca Pinotti

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