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fiorentina battuta a san siro

Il Milan resta aggrappato all’Europa

Il Milan resta aggrappato all’Europa

La prima rete in rossonero di Deulofeu decide la sfida con la Viola

20 febbraio 2017
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MILANO. In attesa che arrivino i cinesi, il Milan fa un passo avanti verso l’Europa League. Il sesto posto è ancora lontano 3 punti, ma era importante vincere (2-1) lo scontro diretto con la Fiorentina in quella che è destinata a diventare l’ultima partita a San Siro dell’era Berlusconi se, come tutto lascia intendere, il 3 marzo il club verrà ceduto alla cordata guidata da Sino-Europe Sports. Succede tutto nel primo tempo: prima e dopo il pareggio di Kalinic (11mo centro in campionato), le firme sul successo che permette ai rossoneri di tenere i viola a 4 punti di distanza le hanno messe Kucka e Deulofeu, uno dei tanti prestiti low cost definiti da Galliani in questi ultimi anni di austerità. L’ad rossonero (contestato fino all'ultimo dalla Curva Sud), il presidente Silvio Berlusconi ha preferito invece restare a casa, così resterà il bagno di folla nel derby di novembre la sua ultima apparizione da proprietario del Milan a San Siro. L’ultima partita a San Siro del Milan berlusconiano è tutt’altro che banale, almeno per un tempo. Partono più aggressivi i viola, ma il primo affondo lo piazza Kucka di testa (16’), trasformando nel vantaggio una punizione di Sosa, sempre più convincente nel ruolo di regista, a scapito di Locatelli, tenuto in panchina. La Fiorentina impiega 4’ a pareggiare, con l’assist di Chiesa per Kalinic, uno specialista dei gol in trasferta. La manovra della Fiorentina fa ballare la difesa rossonera, ma quando ha il possesso del pallone la squadra di Montella arriva con una certa continuità in area. Al 31’ Deulofeu si ferma giusto al limite e segna il suo primo gol italiano battendo Tatarusanu, che al 43’ si riscatta deviando sul palo un tiro di Pasalic. Il Milan protesta per un contropiede fermato per un fuorigioco più che dubbio, e a inizio ripresa è la Fiorentina a giudicare insufficiente l'ammonizione per Gomez, che stende Kalinic, lanciato all'inseguimento del pallone. Idee e furore agonistico vanno scemando, cresce invece il nervosismo e la confusione. Sousa non riesce a dare la scossa con i cambi (Tello e Badelj per Chiesa e Cristoforo), mentre Montella invece si copre, inserendo Bertolacci per Deulofeu e Zapata per l'acciaccato Kucka. Servirebbe l'aiuto di Bacca, ma l'indolenza del colombiano provoca i fischi dei tifosi, che quando il 4 marzo torneranno a San Siro troveranno in tribuna i nuovi proprietari cinesi.

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