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Il mito Frankie Dettori, un fantino da leggenda con 3000 vittorie

Il mito Frankie Dettori, un fantino da leggenda con 3000 vittorie

PARIGI. Vittorie a ripetizione, caduta da cavallo e anche discesa nell’oblìo sino al ritorno al vertice assoluto. Tutto questo è Lanfranco “Frankie” Dettori, vincitore domenica per la quinta volta...

03 ottobre 2017
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PARIGI. Vittorie a ripetizione, caduta da cavallo e anche discesa nell’oblìo sino al ritorno al vertice assoluto. Tutto questo è Lanfranco “Frankie” Dettori, vincitore domenica per la quinta volta dell’Arc de Triomphe all’ippodromo parigino di Chantilly. Nessuno c’era riuscito prima. Gl i esperti di questo sport bello e maledetto sciorinano nomi ai più sconosciuti: Pad Eddery, Yves Saint Martin, sino a Lester Piggott (e qui la luce flebile di qualcuno si accende). Tre campionissimi che, insieme ad altri tre jockey del passato, avevano fatto al massimo quaterna sotto l’ombra della torre Eiffel, in quello che è considerato oltre che l’autentico campionato mondiale del galoppo, anche la consacrazione assoluta per un fantino.

Frankie ha condotto alla vittoria una cavalla inglese di tre anni, Enable, arrivata carica di successi e gloria a Chantilly (ippodromo che ospita temporaneamente la gara perché il mitico Longchamps riaprirà solo nella prossima stagione). Frankie l’ha guidata alla vittoria come se stesse facendo una passeggiata nel parco, facendo fare agli altri cavalli, compresi quello dell’Aga Khan e dello sceicco Al Maktoum, la figura dei comprimari.

A proposito di Al Maktoum, bisogna per forza parlare del potente sceicco del Dubai, grande esperto di cavalli, per raccontare la parabola (di nuovo in ascesa) di Dettori. Frankie è stato giubilato nel 2012, gli è stata tolta la giubba azzurra della scuderia dubaitiana perché lo sceicco lo riteneva ormai sul viale del tramonto, una Gloria Swanson dell’ippica. Dettori era scivolato pochi mesi prima nella buccia di banana di un controllo antidoping. Positivo alla cocaina. Un errore pagato caro dal ragazzo nato nel 1970 da Gianfranco (il “mostro” dell’ippica) e che il padre aveva spedito a 15 anni a farsi le ossa in Inghilterra. Frankie però ha saputo riprendersi. Grazie alla sua classe e all’allenatore John Godsen che gli ha ridato fiducia. Così Frankie è tornato a trionfare come prima e più di prima. A Parigi dunque ha vinto con Lammtarra nel 1995 e Sakhee nel 2001, e a sorpresa con Marienbard l’anno dopo. Quindi la vittoria, con la nuova giubba, nel 2015 con Golden Horn e nuovamente domenica con Enable. Cinque vittorie che lo consegnano alla leggenda, insieme a numeri da capogiro: 600 vittorie in Gran Premio, 3000 in totale, successi in 24 paesi diversi. Con la chicca del 1996, quando ad Ascot vinse tutte le 7 corse di una riunione. Anche quello un record ineguagliabile. (en.g.)

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