La Nuova Sardegna

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“Mister Peak” Addis, sotto quei muscoli il cuore di un poeta

di Mario Carta
“Mister Peak” Addis, sotto quei muscoli il cuore di un poeta

Il sardo nella Hall of fame del bodybuilding di Las Vegas. «Lotto contro il doping, il mio è uno sport al naturale»

09 novembre 2017
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SASSARI. Poeta, fotomodello, scrittore, autore di canzoni per Sanremo, ma soprattutto artista. Marco Addis come materia prima usa il corpo. Il suo corpo, che ha scolpito in un modo talmente armonioso da meritare l’inserimento nella Hall of Fame del Natural bodybuilding. La cerimonia ufficiale domenica a Las Vegas, patria mondiale della disciplina.

Cagliaritano originario di Buddusò, come tiene a rimarcare, 37 anni, ha cominciato con il culturismo a 13 anni: «Mi sono infortunato ai campionati sardi di judo – racconta –, e ho usato i pesi per rinforzare e riabilitare la muscolatura del braccio, scoprendo così un mondo che, da passione giovanile, è diventato un vero mestiere». Un mestiere che lo ha portato lontano. Ha partecipato a nove mondiali, cinque Mr. Universo e sei natural Mr. Olympia. Ha vinto due campionati mondiali assoluti, uno a Los Angeles e uno a Las Vegas, due titoli assoluti al Natural Mr. Olympia, tre Mr. Universo assoluti a Chicago e diversi titoli internazionali attorno al globo, dall’Australia all’America ai Caraibi. È il number one. Amico di Lou Ferrigno, l’Hulk televisivo, e di altre star del bodybuilding come Robby Robinson, un mito dell’epoca di Schwarzenegger.

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Se dovete cercarlo su internet, digitate “Mr Peak”. E’ il suo soprannome, nato dalla forma unica del suo bicipite che lo ha reso celebre anche al di fuori della disciplina.

«Il mio è un bodybuilding sui generis – lo autodefinisce Marco Addis –. Un’attività improntata alla salute. Ci tengo ad avvicinare questo sport alla gente comune e non solo agli appassionati. Vorrei che diventasse disciplina olimpica, è il mio sogno e per riuscirci mi sto impegnando da anni». Così continua a insistere, promuovendo il sistema di allenamento per agonisti natural 1ms (one movement system), da lui stesso inventato e spiegato nel libro «Le 1000 regole del fitness» (Mursia), libro al quale ha fatto seguito «1ms» (one movement system), scritto in inglese. Dopo aver rifiutato «più di una lusinghiera richiesta» – spiega –,di trasferirmi oltreoceano, legato come sono alla mia terra», da tempo gestisce una palestra a Cagliari: «Ho la fortuna di vivere in un paradiso, in uno dei posti migliori al mondo, con una qualità di vita impareggiabile. Chi mi conosce sa bene che Mr. Peak continua ad essere semplicemente Marco che si allena e allena nella sua palestra della sua amata città, non usa abbronzanti artificiali ma si gode il Poetto tutto l’anno e mangia la pizza gigante a Pula».

Sotto quei muscoli c’è una rara sensibilità. L’inserimento nella Hall of fame nasce non solo dai suoi meriti sportivi, ma anche dal suo impegno nella otta contro il doping, in un percorso che lo ha fatto diventare uno dei body builder natural più conosciuti al mondo. Per lui, oltre ai risultati,m parlano copertine e servizi fotografici. Scatti a Philadelphia, San Diego, Las Vegas, Los Angeles e nella celebre palestra Gold’s Gym di Venice con i più grandi fotografi sia di settore come Bill Dobbins( fotografo di Arnold Schwarzenegger) che per Flex e Muscle&Fitness, sia con fotografi di Hollywood come Jennifer Girard.

Sotto quei muscoli scolpiti c’è un cuore sensibile. Marco collabora con le riviste specializzate ma va oltre: «Ho scritto musica e parole di una canzone che cercherò di far concorrere a Sanremo giovani – conclude –, ho pubblicato due raccolte di poesia ed è in uscita il mio primo romanzo: Destiny».
 

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