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Dinamo bella con l’anima colpaccio alla Segafredo Arena

di Andrea Sini
Dinamo bella con l’anima colpaccio alla Segafredo Arena

Splendido successo dei sassaresi in casa della Virtus Bologna dopo due ko consecutivi Match condotto sin dall’avvio, le Vu Nere risalgono dal -21 al -1 ma il finale è biancoblù

07 dicembre 2020
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Questione di mentalità, questione di cuore e attributi, ma anche di abbracci. Nella Dinamo che gioca per la prima volta al completo e che trionfa con pieno merito in casa della Virtus Bologna è tutto un fiorire di sentimenti che traboccano oltre le barriere del Covid e trovano sfogo nel più pozzecchiano dei modi. Finisce con i giocatori che si abbracciano, con Pozzecco che quasi soffoca l’esordiente Katic e Stefano Sardara che salta letteralmente addosso al coach biancoblù.

Tanto oro quanto pesa. Finisce 78-83, alla Segafredo Arena, dopo un match condotto dal 4’ al 40’, con vantaggi quasi sempre in doppia cifra sino a un massimo di 21 punti. Non ha giocato l’attesissimo Marco Belinelli, al rientro in Italia dopo 13 anni in Nba, ma la Segafredo è pur sempre una corazzata da quasi 20 milioni di budget. La Dinamo veniva invece da 2 ko di fila ed era alle prese da mesi con problemi di Covid e infortuni. La risposta, al rientro in campo dopo gli impegni delle nazionali, è stata fantastica.

Dalla Lituania con furore. L’avvio dei sassaresi è devastante, perché devastante è l’impatto sul match di Eimantas Bendzius, 30 anni, da Klaipeda. Sono suoi 8 dei primi 10 punti del Banco di Sardegna, che dal 4-2 bolognese prende il largo con un break devastante. La Dinamo concede troppi rimbalzi offensivi, ma la difesa comunque è solida e allora il lituano si può dedicare al suo personale bombardamento. Per Djordjevic è già tempo di timeout, ma la Dinamo esce dalla pausa con 5 palle recuperate di fila e poi a combinarla grossa è lo stesso tecnico serbo. Che protesta in maniera veemente (non senza ragione) e si becca un doppio fallo tecnico che significa espulsione. Per il Banco è grasso che cola: la quinta tripla di Bendzius e un canestro di Tillman valgono il +19 (13-32) in avvio di secondo periodo, poi finalmente inizia la partita della Virtus, sin lì in enorme difficoltà nella palude della zona sassarese.

Botta e risposta. Con Spissu e Bendzius in panchina per rifiatare Sassari diventa lenta e i padroni di casa piazzano un break di 9-0, risalendo a -10 (22-32 a 6’21”). Con il loro rientro in campo i biancoblù riprendono il largo, con un controparziale di 11-0 (22-43 al 16’ con la tripla di Kruslin), prima di fermarsi ancora: Spissu manda sul ferro la bomba del +24, e gli ultimi 4’ del secondo periodo sono tutti della Virtus, che torna in partita con un nuovo allungo da 16-3, arrivando a metà gara sul 38-46.

Corrente alternata. Si riparte con una lunga serie di errori da ambo le parti: la Virtus accorcia subito a -6, poi la Dinamo riprende lentamente in pugno il match, muovendo il punteggio con Bilan e piazzando un nuovo allungo con le triple di Spissu e Bendzius, per il 40-56 di metà periodo. Ancora una volta, sul più bello il Banco rallenta, perde palloni in maniera banale e con Tillman non regge l’urto bolognese: con Bilan in panchina, arriva un break di 14-2, 54-58 con la tripla di Markovic, che riapre definitivamente la gara.

Dalla Croazia per stupirvi. L’ultimo periodo inizia sul 54-60 e con Spissu in panchina il Banco ha seri problemi: la Virtus è sul pezzo e sull’ennesima palla persa Weems va a schiacciare il canestro del -1, 63-64, a 6’25” da fine gara. Pozzecco leva dal cilindro un quintetto con tre piccoli (Spissu, Katic, Kruslin), e dopo che Adams fallisce due volte il sorpasso, è ancora grande Dinamo: il protagonista è proprio Katic, che difende duro e nel momento più difficile inventa tre canestri da applausi (63-72 a 2’). È la spallata che manda al tappeto le Vu Nere, anche se Markovic non si arrende e per tenerla a distanza di sicurezza serve tutta la freddezza di Spissu dalla lunetta. Finisce 78-83, poi è tempo di grandi abbracci, come non si vedeva da tempo. Una scintilla che sa molto di “chimica” trovata.

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