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Una mancata diagnosi la causa della morte di Davide Astori, confermata la condanna per il medico

Una mancata diagnosi la causa della morte di Davide Astori, confermata la condanna per il medico

Giorgio Galanti all’epoca del decesso del capitano della Fiorentina, già giocatore del Cagliari, era direttore sanitario del Centro di medicina sportiva dell’ospedale Careggi, i certificati rilasciati dalla struttura non tennero conto dei disturbi che erano emersi durante le prove da sforzo

09 luglio 2024
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Firenze La Corte d'appello di Firenze la confermato la condanna a un anno per Giorgio Galanti, ex direttore del centro di medicina dello sport dell'ospedale fiorentino di Careggi e con un passato di consulente sportivo della Fiorentina. Il medico è accusato di omicidio colposo per la morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina, stroncato da un arresto cardiaco il 4 marzo 2018 mentre era in ritiro con la squadra in un albergo a Udine. Le contestazioni al medico In primo grado, con rito abbreviato davanti al Tribunale di Firenze, Galanti era stato condannato il 2 aprile 2021 sempre alla stessa pena.

Astori, secondo gli accertamenti medici, fu vittima di un'aritmia ventricolare, provocata da una grave patologia cardiaca mai diagnosticata. A Giorgio Galanti, 74 anni, che all'epoca dei fatti contestati era direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, la Procura ha contestato il rilascio ad Astori di due diversi certificati di idoneità alla pratica del calcio, nel luglio 2016 e nel luglio 2017. Secondo una consulenza tecnica effettuata da periti, i certificati di idoneità vennero rilasciati nonostante fossero emerse, nelle rispettive prove da sforzo, aritmie cardiache che avrebbero dovuto indurre i medici a effettuare accertamenti diagnostici più approfonditi al fine di escludere una cardiopatia organica o una sindrome aritmogena che, se fosse stata diagnosticata mentre si trovava in una fase iniziale, avrebbe consentito di interrompere l'attività agonistica di Astori e, tramite la prescrizione di farmaci, di rallentare la malattia e prevenire l'insorgenza di "aritmie ventricolari maligne". Per l'accusa, Astori morì proprio per la mancata diagnosi di una cardiomiopatia aritmogena diventricolare.

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