La Nuova Sardegna

Girolamo Sotgiu “Giusto fra le nazioni”

Girolamo Sotgiu “Giusto fra le nazioni”

L’accademico di Olbia e la moglie Bianca insigniti alla memoria da Israele

16 marzo 2016
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CAGLIARI. Oggi ha 80 anni e dice ancora grazie ai “signori Sotgiu di Olbia”, che la salvarono dall’inferno di Auschwitz. Nel 1944, a Rodi, la piccola ebrea Lina Kantor era destinata a essere deportata dai nazisti, ma il professor Girolamo Sotgiu e la moglie Bianca Ripepi falsificarono i documenti, dissero che era loro figlia e riuscirono a strapparla alla barbarie dell’olocausto. Settantadue anni dopo i “signori di Olbia” sono stati insigniti alla memoria della medaglia di “Giusto fra le nazioni”, per quello atto eroico. La cerimonia si è svolta in Consiglio regionale, con il primo addetto dell’ambasciatore di Israele a Roma, che ha consegnato il riconoscimento ai parenti dell’accademico poi diventato anche senatore della Repubblica. C’era anche Lina Kantor, molto emozionata. «Mai li potrò dimenticare – ha detto con un filo di voce – Senza il loro coraggio, anch’io sarei morta nei rastrellamenti nazisti come i miei genitori». La storia del 1944 salì alla ribalta grazie al libro scritto da Bianca Ripepi Sotgiu nel libro autobiografico «Da Rodi a Tavolara». Prima della consegna sono stati il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e il vicepresidente della Regione a ricordare «due sardi di cui dobbiamo andare orgogliosi per quanto hanno fatto, prima e durante quei tragici eventi che hanno sconvolto l’umanità». È stato lo storico Aldo Accardo a ricordare la figura di Girolamo Sotgiu: «Io voglio dire, a vent’anni dalla sua morte, che Girolamo era un poeta e un letterato , e come tutti i poeti ha cercato di cambiare il mondo. Insieme alla moglie Bianca era una persona coraggiosa, non uomo di casacca ma d’idee».

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