La Nuova Sardegna

Milis

Importante ritrovamento nel nuraghe Cobulas Cuccuru

di Piero Marongiu
Importante ritrovamento nel nuraghe Cobulas Cuccuru

MILIS. Il sito di Cobulas Cuccuru de is zanas, continua a restituire preziosi reperti e a fornire informazioni sulla vita di chi vi ha abitato a partire dal periodo nuragico fino all’alto medioevo....

29 settembre 2016
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MILIS. Il sito di Cobulas Cuccuru de is zanas, continua a restituire preziosi reperti e a fornire informazioni sulla vita di chi vi ha abitato a partire dal periodo nuragico fino all’alto medioevo. Qualche giorno fa, all’interno di una delle due stanze rettangolari oggetto di indagine, è stata ritrovata una testina femminile in terracotta in ottimo stato di conservazione, il cui aspetto parrebbe indicare si tratti della dea Demetra. La campagna di scavi in corso, che si concluderà domani, sta fornendo importanti dati relativi all’abitato tardoantico e altomedievale sviluppatosi attorno al grande nuraghe.

Sono state messe in luce alcune parti di quello che doveva essere un ampio spazio esterno ai due vani a pianta rettangolare scavati durante le precedenti campagne. Tale spazio, probabilmente integralmente pavimentato con pietre basaltiche recuperate dai resti delle strutture più antiche già presenti nel sito, consente di vedere quello che rimane di un vasto cortile.

Altre indagini hanno riguardato l’interno di una grande struttura a pianta circolare, già individuata nel corso delle precedenti campagne, ma scavata quest’anno per la prima volta. Da sotto alcuni strati di crollo sono riemerse quattro file di pietre basaltiche sistemate con notevole perizia tecnica e vasellame relativo alle fasi del Bronzo recente e della prima età del Ferro. «Relativamente alla cronologia e alle funzioni della struttura – dice l’archeologo Giuseppe Maisola, direttore degli scavi – ci si potrà pronunciare, in maniera più puntuale, entro la fine di questa campagna di scavi». Campagna di scavi, iniziata nel 2014, giunta quest’anno alla sua terza fase, interamente finanziata dall’amministrazione Comunale di Milis guidata dal sindaco Fabiola Putzolu, la cui competenza scientifica è del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, affidata sul campo all’archeologo Giuseppe Maisola, alla quale prendono parte laureati, studenti di diversi atenei italiani. Oggi, in collaborazione con l’Associazione Culturale Tocoele, è in programma una giornata di “scavi aperti” con la possibilità di usufruire di visite guidate e di poter conoscere nei dettagli le novità emerse dalle ultime ricerche.

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