L’isola mette in vetrina i gioielli più affascinanti
SASSARI. Rappresentare la Sardegna su uno scenario internazionale è una bella sfida, farlo con un obiettivo ambizioso è ancora più impegnativo. Quest'anno la partecipazione a “TourismA”, il salone...
SASSARI. Rappresentare la Sardegna su uno scenario internazionale è una bella sfida, farlo con un obiettivo ambizioso è ancora più impegnativo. Quest'anno la partecipazione a “TourismA”, il salone internazionale dell'archeologia, si carica di una valenza importante: gettare le basi per costituire una rete museale europea dei centri caratterizzati dalla presenza di statue-stele. Un'operazione delicata, ancora in fase embrionale, che vede la Sardegna in primo piano grazie all'impulso dell'editore Carlo Delfino che a gennaio, a Pontremoli, con il direttore del museo locale, Angelo Ghiretti, Giorgio Murru, direttore del museo di Laconi e i direttori dei musei di Trento, Aosta, Laconi, Pontremoli e La Spezia, ha compiuto un primo passo suggellando il gemellaggio tra i due paesi accomunati dalla presenza di statue-stele nel loro territorio.
A fare da testimonial ci saranno innanzitutto i rappresentanti del Consorzio turistico “Sa Perda 'e Iddocca” di Laconi, sede del Museo della statuaria preistorica sarda, dove sono esposte le statue-stele. Il direttore Giorgio Murru, infatti, spiegherà a Firenze, il 19 febbraio, alle 11, il senso e l'importanza di creare e promuovere una rete museale del Mediterraneo imperniata sul fenomeno delle statue-stele. Il personale della Fondazione Meta di Alghero promuoverà, invece, i siti più noti del territorio algherese, dal nuraghe Palmavera alle necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru, alle grotte Verde e di Nettuno, ma la parte del leone la farà il nuovo Museo della Città. La struttura, aperta a dicembre, espone reperti archeologici che coprono un arco temporale dal Prenuragico al Medioevo, passando per il Romano.
Gli operatori della Società Irei porteranno l'Ogliastra: con sede a Villagrande Strisaili, la società ogliastrina gestisce siti importanti quali il santuario nuragico di S'Arcu 'e is forros (Villagrande Strisaili), nonché i suggestivi e ben conservati nuraghi Scerì (Ilbono) e Ortali 'e su monti (Tortolì). Non è tutto, Irei, infatti, allestirà anche un laboratorio della panificazione in epoca preistorica.Ricco anche il contributo del Comune di Perfugas, con il Museo archeologico e paleobotanico, il fascino misterioso dei pozzi sacri “Predio Canopoli” (Perfugas) e Irru (Nulvi), nonché la fonte sacra di Niedda (Perfugas).
Non meno variegato l'apporto del Comune di Irgoli con lo straordinario santuario di Janna 'e Pruna e di Su Notante e l'Antiquarium comunale che espone reperti archeologici del territorio. Il santuario si potrà visitare a Firenze grazie a un tour virtuale, realizzato dall'archeologa Laura Lai, che sarà proiettato all'interno del padiglione Sardegna su uno schermo di grandi dimensioni in cui scorreranno, a flusso continuo, video e immagini del patrimonio archeologico isolano.
Lo scultore Carmine Pirasesporrà a Firenze alcune riproduzioni in scala dei menhir di Laconi. Piras esporrà anche le ricostruzioni di alcuni menhir di Perfugas e della “dea con bambino” esposta nel museo di quel centro. Ancora, spade nuragiche, modelli di bronzetti e qualche statuina fittile. Non mancheranno nemmeno le copie dei giganti di Mont’e Prama (un guerriero e un pugilatore), un marchio della cultura sarda nel mondo.
E poi, sabato 18, per la gioia dei numerosissimi fan, ci sarà anche Alberto Angela, il popolare divulgatore scientifico, che farà senz’altro il tutto esaurito. (red.c.)