La Nuova Sardegna

Semestene, tornano gli antichi portali

La soprintendente Maura Picciau ha ricordato ieri anche un importante progetto sociale e culturale di restituzione di un bene artistico a una piccola comunità. L'approvazione, pochi giorni orsono,...

25 febbraio 2017
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La soprintendente Maura Picciau ha ricordato ieri anche un importante progetto sociale e culturale di restituzione di un bene artistico a una piccola comunità.

L'approvazione, pochi giorni orsono, del progetto definitivo di valorizzazione curato dal Comune di Semestene che prevede, dopo decenni di permanenza (dal 1968) nel giardino della Villa Melis in via Monte Grappa a Sassari, – ex sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro –, il ritorno a Semestene dei due portali della distrutta chiesa di Santa Croce, abbattuta nel 1963, da un parroco sconsiderato, e mai dimenticata dagli abitanti del paese.

La restituzione porta a buon fine una richiesta accorata che già nel 2003 l'allora sindaco di Semestene aveva rivolto al soprintendente, dicendosi trepidante, con la popolazione, nella speranza di avere ascolto.

«Ci sono voluti quasi tre lustri per esaudire quel desiderio, ma oggi questo gesto, ridare ad una comunità un segno della propria storia– ha detto Maura Picciau – indica precisamente che una Soprintendenza, ente statale preposto alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, è un ente culturale a servizio della gente. Un ente che vuole farsi carico dei bisogni anche interiori della cittadinanza: bisogno di bellezza, di arte, di segni della devozione, bisogno di identità collettiva».

I due portali torneranno a Semestene nell’area

che ospitava l’antica chiesetta distrutta e saranno l’ingresso di un giardino pubblico che è già in fase di costruzione e piantumazione.

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