La Nuova Sardegna

A Orani i disegni di Le Corbusier

A Orani i disegni di Le Corbusier

L’universo creativo del maestro del modernismo e il rapporto con Nivola 

13 dicembre 2018
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ORANI. Gli straordinari disegni di Le Corbusier arrivano per la prima volta in Italia (grazie a un progetto della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Nivola) nell’ambito di “AR/S - Arte condivisa in Sardegna”. La mostra sarà inaugurata il 22 dicembre al Museo Nivola.

Le Corbusier non è solo il più grande architetto del Novecento, ma anche un eccezionale artista visivo, che, partito dalle geometrie del periodo purista (dal 1918 alla seconda metà degli anni Venti), ha sviluppato, attraverso il contatto con l’atmosfera surrealista e la lezione di Picasso e Léger, un linguaggio sintetico di grande potenza e suggestione. Alla base del suo lavoro di pittore sta una produzione grafica ricchissima e tuttora poco conosciuta. Da un corpus di oltre 300 opere, ne sono state selezionate 64, riunendo per la prima volta i segmenti della raccolta oggi divisa tra Europa e America.

«Questi disegni – spiega direttrice del Museo Nivola Giuliana Altea – costituivano una riserva di immagini cui Le Corbusier attingeva non solo per i dipinti ma anche per gli arazzi e le pitture murali, in accordo con quell’idea di “sintesi delle arti”, di fusione fra arte e architettura, così importante nella sua opera».

La mostra esplora da un lato l’universo creativo del maestro del modernismo, dall’altro getta luce su un episodio della sua biografia – il rapporto con Costantino Nivola – ricco di conseguenze su diversi aspetti della sua opera. «È affascinante pensare che questa collezione contenga quanto Le Corbusier, all’indomani della guerra, pensava valesse la pena di portare con sé nei suoi viaggi, di salvare dalle rovine del vecchio mondo».

Il percorso si apre con disegni e studi della fase purista, nella quale il giovane Le Corbusier mette a punto un sistema grafico sobrio e rigoroso, fondato sulla geometrizzazione di un repertorio di oggetti quotidiani. Il tema della natura morta è il punto di partenza di un’analisi in cui le forme, come parole di un vocabolario, diventano elementi di una grammatica visuale. Molti anni dopo, a New York, Le Corbusier farà della “natura morta” del tavolo da pranzo di Nivola uno strumento attraverso cui insegnare a vedere.

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