La Nuova Sardegna

“Istorias”, amore e violenza in carcere

di Marco Vitali
“Istorias”, amore e violenza in carcere

Da domani in edicola il volume di Gazale che raccoglie i racconti dei detenuti sardi, ultima uscita di “Storie liberate”

17 dicembre 2018
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Con l’uscita di “Istorias” di Vittorio Gazale si conclude domani “Storie liberate”, il progetto editoriale che la Nuova Sardegna ha proposto ai suoi lettori: un cofanetto con due cd di brani musicali di Piero Marras accompagnati da due testi di approfondimento di Gazale. Un progetto, curato da Carlo Delfino, dedicato al mondo carcerario. Il libro domani in edicola (a 7,70 euro oltre il prezzo del quotidiano) offre uno spaccato delle condizioni che si respiravano all’interno delle Colonie penali della Sardegna, desunto dall’analisi di migliaia di documenti inediti, selezionati per temi e per specificità geografica, ed un’analisi scaturita dalle percezioni avute durante le numerose visite effettuate in quei luoghi e poi confrontate con le condizioni di vita detentiva di oggi. E’ ispirandosi a questo universo che Marras ha creato i due cd già andati in edicola insieme al primo volume di Gazzale.

Tutto il percorso di ricerca, in cui Gazale è stato affiancato dallo storico Stefano Tedde, è stato accompagnato dal prezioso lavoro di un gruppo di detenuti, la cui soddisfazione di portare avanti un progetto così importante può essere riassunta dalle parole del più giovane di loro, Davide: «Se qualcuno dovesse prendere in mano gli archivi delle Colonie penali della Sardegna tra cento anni e leggere di noi, la prima cosa che gli verrebbe in mente è la storia di questi ragazzi, ognuno con la sua vita, con i propri errori e debolezze, ma uniti in questa missione. Credo che ci apprezzerebbe, sì, ne sono certo».

Dal loro lavoro sono emerse testimonianze documentali del passato, tessere oggettive di un racconto inedito, costituito da tortuosi percorsi di vita, fragili vicende umane, luoghi esclusivi della memoria, interessanti tesi inerenti i diritti, la giustizia, la redenzione e il rispetto della vita umana.

In due cd e due volumi Gazale e Marras hanno analizzato e raccontato diciassette storie, di rabbia, di violenza, d’amore e di ingiustizia. Da domani in edicola, “Istorias” racconta alcune storie emblematiche della vita in carcere. Il momento dell’insediamento della Colonia penale di Castiadas, la più grande d’Italia. Siamo nell’estate del 1875, quando un gruppo di galeotti viene fatto sbarcare a Cala Sinzias, nella Sardegna sud-orientale. Negli anni successivi, sarà soprattutto grazie al duro e massacrante lavoro di bonifica dei detenuti che in questo territorio, estremamente paludoso, verrà sconfitta la malaria. Nel testo si fa anche riferimento alla presenza di una misteriosa “cella oscura”, una stanza priva di luce e aria dove il detenuto sostava legato da ferri e camicie di forza.

Nel lavoro di recupero dei vecchi archivi condotto da Gazzale, sono spesso venute alla luce delle piccole e tenerissime storie, come quella di Eleonora, una ragazza di un piccolo paese del sud della Sardegna che così scrive a Nello, il suo compagno chiuso in carcere: «Ti invio questa foglia del basilico piantato da noi, odorala anche tu come ho fatto io! Ti bacio forte». Qualche zelante controllore non ha permesso a questa lettera di arrivare a destinazione, ma la musica, la creatività, l’immaginazione di un artista, disarmando la censura, sono riusciti magicamente a riavvolgere il nastro del tempo e a far recapitare la lettera al destinatario, il quale affida a questa delicata canzone la sua risposta.

Un’altra tenera storia d’amore è quella tra fra Maddalena e Giovanni Battista Liandru, il più feroce fuorilegge della Sardegna del dopoguerra. Una storia in cui è evidente il ruolo, abbastanza stereotipato, di Maddalena, la “donna del bandito”, che solo per essere tale spesso viene accomunata in toto al compagno e quindi sommariamente considerata complice, se non addirittura colpevole.

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