La Nuova Sardegna

Montagna

Da Porto Giunco alla vetta del Monte Bianco, l’impresa di un 33enne di Villasimius

di Federico Spano
Da Porto Giunco alla vetta del Monte Bianco, l’impresa di un 33enne di Villasimius

Il giovane ha raggiunto la cima con la tecnica dello sci alpinismo, impiegando complessivamente oltre 14 ore

16 aprile 2024
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Sassari Dal mare di Villasimius alle montagne di Chamonix, dal sole di Porto Giunco alla vetta del Monte Bianco. Quella di Massimo Onnis, 33 anni, è una storia di passione per la montagna nata grazie al suo lavoro, che lo ha portato lontano dalla Sardegna quando aveva appena 18 anni. Quella che ha compiuto due giorni fa, domenica 14, è una piccola impresa che ha preparato per ben tre anni: scalare il Monte Bianco d’inverno, sulla neve, con la tecnica dello sci alpinismo.

Una notte passata al freddo nella cabina di controllo di una vecchia cabinovia, partenza alle 3 del mattino, 7 ore e un quarto per percorrere undici chilometri di salita, passando dai 2400 metri di Chamonix ai 4800 metri della vetta del Monte Bianco. Poi, il tempo di gordersi il panorama, dal quale si possono ammirare le Alpi italiane quella francesi, e di nuovo in marcia, per ridiscendere fino all’altezza del traforo, percorrendo punti difficili e ghiacciati, lasciando gli sci e indossando gli scarponi, per poi arrivare alle scarpe da trekking per l’ultimo tratto senza neve, dopo altre 7 ore e 15 minuti.

Massimo Onnis dopo i 18 anni ha passato gli inverni a lavorare in montagna, partendo dal ruolo di lavapiatti, per arrivare a fare il direttore di albergo, e le estati a lavorare in Sardegna, proprio in una struttura sulla spiaggia di Porto Giunco. Dopo qualche anno, però, ha deciso di dedicare tutta la sua vita alla montagna, tornando a casa dai familiari solo per le vacanze estive. Con lui, a Chamonix, vive anche un fratello, che lavora in un'altra struttura alberghiera. E proprio qui, sul versante francese del Monte Bianco, vive una piccola comunità di sardi.

«All’inizio non mi piaceva sciare – racconta Massimo –, perché lo trovavo molto faticoso, rispetto al nuoto o ad altri sport che praticavo in Sardegna. Poi, con il tempo, mi sono appassionato e pratico diverse discipline, dal trail running (la corsa tra i sentieri di montagna, ndr), all’alpinismo, dalla mountain bike allo sci alpinismo. Con la mia fidanzata, che è francese, condividiamo gran parte di queste passioni. Prima dell’ultima sfida, ossia la scalata del Monte Bianco, ho partecipato a quattro gare di livello regionale qui in zona. Ho avuto la fortuna di riuscire nell’impresa al primo tentativo, trovando le condizioni ideali, con un bel sole e temperature tutto sommato accettabili, anche se in vetta c’era un forte vento, con raffiche a 60 chilometri orari, e la temperatura sotto lo zero. La discesa è stata molto impegnativa. Durante le 14 ore di percorso, che ho fatto con un amico esperto, che ha raggiunto la cima altre quattro volte, abbiamo mangiato barrette di cereali e purea di frutta».

In attesa delle prossime sfide in montagna, Massimo Onnis anche questa estate tornerà nella sua Villasimius, e il celeste del mare prenderà il posto del bianco delle montagne.

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