La Nuova Sardegna

Nuoro

I cardiopatici occupano il reparto ancora fantasma

di Giusy Ferreli
I cardiopatici occupano il reparto ancora fantasma

Scoppia la protesta dei pazienti per la mancata apertura di emodinamica Costato 900mila euro, era stato aperto a titolo sperimentale due anni fa

03 gennaio 2020
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LANUSEI. Puntuale come un orologio svizzero, Francesco Doneddu, presidente dell’associazione “Amici del cuore” ieri mattina alle 8 si è presentato all’ingresso dell’ospedale di Lanusei per occupare il reparto di Cardiologia contro la mancata apertura dell’Emodinamica. La sua missione, dopo anni di promesse e impegni non mantenuti, è dare corpo alla protesta preannunciata in una lettera inviata ai vertici regionali e rimasta senza riposta. «Siamo qui perché il silenzio della Regione è stato assordante. Se entro due giorni non dovessero arrivare risposte inizierò anche lo sciopero dei farmaci salvavita e della fame», dice Doneddu. Il quale, in questa occasione, non è solo. Al suo fianco, come nelle tante altre battaglie, ci sono i cardiopatici ogliastrini con i militanti del comitato cittadino “Tutti uniti per l’ospedale ogliastrino”. E la giunta comunale con in testa il sindaco Davide Burchi. Con loro anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Tra i primi c’è un veterano della decennale battaglia condotta dai malati di cuore in nome del diritto alla salute. Giorgio Micheli, 92 anni e uno spirito combattivo da far invidia a un ventenne, è come sempre in prima linea con al collo un cartello che recita “Io sciopero con il cuore per l’Emodinamica”. «Siamo ancora qui per far valere i nostri diritti. Non lasceremmo il reparto sino a quando non ci sarà il via libera da Cagliari», sottolinea l’agguerrito pensionato, attivista del sodalizio che raggruppa centinaia pazienti provenienti da tutta l'Ogliastra.

Gli amministratori comunali (ieri mattina con Burchi nel reparto occupato del Nostra signora della Mercede c’era anche il vice sindaco Salvatore Zito) condividono la mobilitazione e non sono mancati all’appuntamento che sancisce la ripresa della mobilitazione. «Siamo al loro fianco», incalza il primo cittadino di Lanusei che chiarisce la posizione dell’amministrazione comunale impegnata nella difesa a 360 gradi dei servizi sanitari. «La fase di sperimentazione della sala di Emodinamica – prosegue – si è conclusa positivamente e non si capisce per quale motivo, nonostante gli impegni assunti dai vertici regionali e la disponibilità dei cardiologi del San Francesco di Nuoro, il servizio non parta».

Nel luglio del 2017, dopo un’analoga protesta dei malati di cuore ogliastrini, l’Emodinamica, finanziata con 900mila euro di fondi europei, venne aperta per una sperimentazione durata tre mesi. Allora, l'assessorato regionale alla Sanità diede il via libera all'accreditamento istituzionale provvisorio che, per un periodo di 90 giorni, permise l'avvio delle attività in regime programmato per due volte alla settimana. In quel periodo venne verificata la sostenibilità di un modello organizzativo in grado di dare una risposta appropriata alla domanda di interventistica cardiologica programmata. Ma ad oltre due anni di distanza da quella sperimentazione l’Emodinamica rimane un miraggio. Questa vertenza rientra nella rivendicazione che riguarda i servizi sanitari, sia ospedalieri sia territoriali. I reparti del Nostra signora della Mercede sono quasi tutti in sofferenza a causa della carenza di specialisti e anche nei tre poliambulatori di Lanusei, Tortolì e Jerzu le criticità non mancano e le liste d’attesa sono lunghe.

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