La Nuova Sardegna

Nuoro

Case popolari dimenticate tra topi e soffitti crollati

di Stefania Vatieri
Case popolari dimenticate tra topi e soffitti crollati

Nuova dura protesta contro il Comune dei residenti di via Martiri della Libertà «Nonostante le nostre segnalazioni, l’amministrazione se ne lava le mani»

18 gennaio 2020
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NUORO. Crolla una parte del soffitto nelle case popolari del Nuraghe: il bagno è inagibile ma nessuno interviene. A distanza di quasi un mese dal grave incidente che ha visto una porzione di soffitto del bagno di una casa popolare di via Martiri della Libertà, di proprietà del Comune, sbriciolarsi e cadere al suolo a causa di una ingente perdita proveniente da un tubo rotto, niente è stato fatto. Una situazione che mette in luce l’emergenza in cui vivono da anni gli abitanti degli alloggi popolari e che ha visto più volte l’attivo comitato di quartiere Su Nuraghe in prima linea per denunciare lo stato di abbandono della zona: «Questi sono i risultati delle mancate manutenzioni da parte del Comune» sottolineano alcuni componenti del comitato. E nonostante le più svariate segnalazioni inoltrate ai vigili urbani e agli uffici del Comune ancora oggi la situazione sembra rimasta pressoché immutata: il bagno non utilizzabile e ogni volta che viene aperta la doccia al piano di sopra il locale viene puntualmente allagato. «Abbiamo segnalato l’accaduto il giorno stesso in cui è successo nella speranza che di lì a poco il Comune avrebbe mandato una squadra per ripristinare il bagno, ma ciò non è avvenuto – sottolineano amareggiati i residenti –. Abbiamo trascorso tutte le feste di Natale in queste condizioni per poi richiamare i primi di gennaio e chiedere con estrema urgenza un intervento. Dopo una settimana di attesa viene mandato l’idraulico del Comune che constata la perdita e spiega che passerà un altro mese prima che i lavori vengano affidati a una impresa: tutto questo è inaccettabile». Più di un anno fa numerose famiglie delle palazzine avevano segnalato al Comune la necessità di effettuare interventi di manutenzioni urgenti. «Ma nonostante la nostra disperazione l’amministrazione se n’è sempre lavata le mani» spiegano i residenti delle case popolari conosciute come “il Trenino”. Gli ultimi lavori risalgono al 2012, quando in tre delle 11 palazzine ex Iacp, ora in capo al Comune, sono stati eseguiti alcuni interventi sulle facciate, che nel tempo si sono rivelati insufficienti. Le case sono umide, i muri si sbriciolano come wafer e nei cortili a farla da padrone sono spazzatura e topi. «Il Nuraghe è un quartiere abbandonato a se stesso – raccontano al comitato –. Qui i politici si sono visti solo cinque anni fa quando sono venuti a fare le loro belle promesse, da allora non sappiamo più che faccia abbia il sindaco. Quello che sappiamo è la grande emergenza abitativa del rione dove decine di famiglie, circa 40, sono alla disperata ricerca di un tetto per i propri figli». Da qui nasce un anno fa il comitato spontaneo Su Nuraghe, con l’obiettivo di aiutare i meno fortunati e stare al fianco delle famiglie che per estrema necessità hanno dovuto occupare abusivamente una casa, e ai quali oggi è pervenuta una ingiunzione di sfratto. «Siamo al fianco di queste madri che pur di dare una casa ai propri figli hanno deciso a malincuore di occupare – concludono –. È necessario che l’amministrazione prenda in mano la situazione perché sfrattando queste famiglie crea un altro tipo di emergenza, una bomba a orologeria pronta ad esplodere».

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