La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Covid dimezza le attività a Silanus chiusi 4 negozi

di Tore Cossu
Il Covid dimezza le attività a Silanus chiusi 4 negozi

L’emergenza sanitaria si abbatte sul commercio facendo sparire le imprese «Gli indennizzi erogati sono insufficienti. Rischiamo di fare tutti la stessa fine»

10 gennaio 2021
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SILANUS. Gli effetti del coronavirus si fanno sentire anche sulla laboriosa e attiva comunità di Silanus. Quest’anno sono diverse le attività commerciali del paese costrette a chiudere i battenti a causa della crisi economica e delle difficoltà finanziarie provocate dalla emergenza sanitaria. Ad abbassare definitivamente le saracinesche sono lo Studio fotografico Fruit di Corso Vittorio Emanuele, la gelateria artigianale Dolce capriccio di Piazza dei Mille e la lavasecco “Da Vanna” sempre di Corso Vittorio Emanuele.

Attività commerciali che hanno cessato definitivamente di lavorare il 31 dicembre scorso. A queste si aggiunge poi la calzoleria di Zaccaria Mastinu, in via Roma, deceduto proprio a causa del coronavirus.

Quattro esercizi commerciali che sono stati costretti a chiudere i battenti in seguito agli effetti provocati dalla pandemia che per lungo tempo ha costretto i titolari a tenere chiusi i negozi, nel rispetto delle ordinanze sindacali e dei vari decreti emessi dalla presidenza del Consiglio dei ministri, vedendo drasticamente ridotti i guadagni.

Purtroppo, però, l’elenco rischia di allungarsi ulteriormente se nel corso del 2021 non si registrerà un’inversione di rotta sul fronte pandemico e se non verranno assicurate misure di sostegno più concrete in favore dei vari gestori e delle imprese che operano in loco.

A Silanus, inoltre, è stato imposto un lungo lockdown per contenere i contagi da Covid 19. Anche gli aiuti che sono stati elargiti dalle istituzioni per venire incontro ai commercianti e agli artigiani si sono rivelati poco consistenti rispetto alle esigenze. Dopo le chiusure forzate sono arrivati i cosiddetti ristori, indennizzi destinati a bar, palestre e ad altre attività commerciali, proprio per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria.

Ma alla luce di quanto successo a Silanus, evidentemente non sono stati sufficienti a frenare chiusura. Fatto che ha portato il centro del Marghine (ma il problema riguarda anche gli altri comuni del territorio della provincia di Nuoro e non solo) a perdere in poco tempo quattro attività commerciali che per anni hanno erogato importanti servizi in favore della comunità.

«Purtroppo gli aiuti si sono rivelati insufficienti per fronteggiare l’emergenza – dicono i titolari di attività commerciali di Silanus che ancora resistono alla crisi –. Di questo passo, se non si pensa a misure di sostegno più importanti, rischiamo tutti di fare la stessa fine, ossia chiudere i nostri negozi e tornare a casa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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