La Nuova Sardegna

Olbia

Un mutuo per comprare il palazzo Giordo

di Serena Lullia
Un mutuo per comprare il palazzo Giordo

L’Aspo pagherà una parte dell’acquisto con i suoi soldi. Poi potranno partire i lavori di ristrutturazione

24 dicembre 2016
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OLBIA. Entro metà gennaio l’Aspo comprerà l’ex palazzo Giordo per un milione e 100mila euro. La municipalizzata è una società ricca, con i conti in ordine. Potrebbe prendere i soldi direttamente dal suo portafoglio, ma sta pensando di distribuire la spesa in modo diverso. «Stiamo valutando se accendere un mutuo per una parte della quota – spiega il presidente Massimo Putzu –, pur avendo già la disponibilità totale dei soldi».

Una volta perfezionato l’acquisto l’immobile di Corso Umberto entrerà nel portafogli dell’Aspo e potranno essere avviati i lavori di ristrutturazione per trasformarlo nella sede dell’università. 2200 metri quadri distribuiti in questo modo: 540 al piano terra, 1030 al primo piano e 647 al secondo. Gli spazi verranno rimodulati in base alle esigenze dell’università. Al momento il corso di Economia e imprese del turismo è ospitato al primo piano dell’aeroporto Costa Smeralda, su una superficie di 1100 metri quadri circa. A disposizione degli studenti un’aula magna che porta il nome del premio nobel Robert Engle, stanze per le lezioni, la biblioteca, la sala informatica, la segreteria didattica e quella universitaria. «L’immobile di Corso Umberto è molto ben tenuto – spiega Putzu –. Fino a qualche anno fa c’era l’Oviesse. L’impianto elettrico è a norma, ci sono ascensori e scale mobili funzionanti, pavimenti in ottime condizioni. Si tratta di chiudere grandi spazi aperti, non di abbattere pareti». Il 2018 viene indicato come l’anno dell’inaugurazione.

Tramonta definitivamente la formula del baratto pensata dall’amministrazione Giovannelli. L’accordo firmato nel maggio 2015 prevedeva la cessione degli uffici dell’Aspo di via Capotesta all’Agenzia del demanio in cambio dell’ex caserma della finanza. Il Comune aveva 120 giorni per passare dal protocollo di intesa ai contratti. Ma nessun atto ha mai fatto seguito a quell’impegno, che dopo quattro mesi è diventato carta straccia. L’Aspo pensa anche al destino del palazzo di via Capotesta. Ancora non c’è nulla di definito ma l’immobile potrebbe essere messo a disposizione per ospitare servizi pubblici.

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