La Nuova Sardegna

Olbia

L’obiettivo: azione unitaria del territorio

OLBIA. Il consorzio dei molluschicoltori ha un pallino fisso: guardare oltre i confini del golfo e fare della cozza olbiese un potente strumento di marketing territoriale. «A dire la verità la cozza...

08 maggio 2017
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OLBIA. Il consorzio dei molluschicoltori ha un pallino fisso: guardare oltre i confini del golfo e fare della cozza olbiese un potente strumento di marketing territoriale. «A dire la verità la cozza di Olbia non ha bisogno di tanta pubblicità. È buona, è conosciuta e tutto ciò che si produce si riesce a vendere – dice il presidente del consorzio, Mauro Monaco –. Però potrebbe essere un simbolo per promuovere innanzitutto Olbia, come uno strumento capace di raccontare ciò che esiste e ciò che si può fare in città. E poi, cosa molto importante, uno dei nostri obiettivi è la collaborazione con le altre produzioni locali. Penso al vermentino, ai formaggi, alla fregola. Insieme possiamo promuovere non solo la città, ma un’isola intera». Ed è con questi intenti che, dal 18 al 21 maggio, il Consorzio parteciperà allo Slow Fish di Genova. Tra gli obiettivi a lungo termine anche la creazione di una rete di eventi di qualità in città per coniugare cozze, tradizioni e cultura.

«Ora pensiamo a superare la stagione, che si preannuncia già buona, e poi cominceremo a costruire il futuro. Naturalmente quando parliamo di futuro non intendiamo solo le cozze ma anche tutti gli altri molluschi», dice Mauro Monaco. Il presidente dei molluschicoltori, lancia anche un messaggio al sindaco Settimo Nizzi, con il quale mesi fa ha anche avuto un acceso battibecco. «La mitilicoltura, a Olbia, finalmente sta ripartendo con regole certe. Confido che il sindaco sarà al nostro fianco – commenta Monaco –. Perché noi non andremo a promuovere solo le cozze, ma andremo a promuovere Olbia. Certo, io e il sindaco abbiamo posizioni differenti, anche dal punto di vista politico, ma questo non c’entra con la mitilicoltura».

Il presidente del consorzio parla anche di un’altra questione che ha sempre acceso il dibattito nel golfo: cozze e nautica. «Le due cose non sono in conflitto. Anzi, possono crescere e svilupparsi insieme – conclude Mauro Monaco –. Naturalmente il golfo non può essere cementificato più di quello che è. Insomma, non può diventare una grande banchina. Quindi si deve semplicemente gestire l’esistente». (d.b.)

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