La Nuova Sardegna

Olbia

La Assl cerca hotel per le partorienti, è polemica

La Assl cerca hotel per le partorienti, è polemica

La Maddalena, le possibili agevolazioni saranno una scelta dei privati. L’assessore Zonca: «Vergogna»

24 gennaio 2020
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LA MADDALENA. «Vergogna». Con questa unica parola l’assessore comunale Maria Pia Zonca commenta la ricerca di alberghi e b&B a Olbia disponibili ad accogliere le partorienti della Maddalena. E pubblica sul profilo Facebook i dettagli della proposta inviata alle attività ricettive. Per spostarsi a Olbia e pernottare non ci sarà nessuna agevolazione da parte della Assl. Sarà a carico delle attività ricettive, alberghi, b&B, affittacamere, proporre eventualmente tariffe competitive e servizi aggiuntivi come nessuna penale in caso di partenza anticipata, ricevimento 24 ore su 24, servizio di chiamata Ncc per il trasferimento all’ospedale. Nella lettera viene precisato con un Nota bene a più di pagina che «il pagamento del pernottamento sarà sempre a carico della gestante, immediato e secondo le indicazioni dettate dall’attività. L’Assl non stipulerà nessun contratto con l’attività che intende offrire servizi ma vuole garantire maggiore comodità ed economicità nella ricerca della migliore sistemazione alberghiera presso la città di Olbia alle gestanti residenti e domiciliate presso l’isola di la Maddalena.

L’annuncio, che tra l’altro non è una novità, ma replica quello del 2017 andato deserto, ha scatenato le polemiche. Vincenzo La Cava, del Gruppo socio politico cristiano, da sempre in difesa dell’ospedale maddalenino e non solo del Punto nascita sottolinea come «Sono convinto che le spese che sosterrebbero per ospitare le attese delle partorienti, sono superiori a quelle di inviare , cosi come prevede la legge, il ginecologo e quello che manca da Olbia a La Maddalena per far partorire le nostre mamme».

È evidente che per il Punto nascita isolano nulla è cambiato con il cambio di giunta regionale. Era stato chiuso perché ogni anno si registrano circa 60 nascite, troppo poche secondo la legge nazionale per avere diritto a un servizio autonomo.

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