Il Tar “sblocca” 50 nuove villette nella lottizzazione turistica
Respinti i ricorsi, la Larus srl potrà completare il piano da 230 abitazioni a Budoni
Budoni Il Tar Sardegna ha dato il via libera al completamento della maxi lottizzazione turistica Baia Sant’Anna, nel litorale di Budoni, con la costruzione di altre 50 unità abitative, che si aggiungono alle 180 già esistenti.
Il tribunale amministrativo con tre distinte sentenze ha posto fine a una lunga e complessa vicenda legale che ha visto contrapposte la società di costruzioni Larus srl e 15 proprietari di immobili nel complesso turistico di Baia S'Anna. I giudici hanno dichiarato inammissibili i ricorsi presentati contro le licenze di costruzione rilasciate dal Comune di Budoni, confermando la legittimità dell'operato dell'amministrazione e della società.
Le sentenze ora consentono alla Larus srl, rappresentata dall'amministratore unico Martino Ballarini, di completare il progetto edilizio che prevede l’insediamento a Baia Sant’Anna di 230 abitazioni, affacciate sul mare di Budoni.
In tribunale la società è stata difesa con successo dagli avvocati Maurizio Auteri e Vanessa Porqueddu. Al loro fianco, a difesa della legittimità dei titoli abilitativi, si sono costituiti in giudizio anche il Comune di Budoni, rappresentato dall'avvocato Giuseppe Lugheo, e la società Sarda orizzonti srl, che aveva acquistato una parte dei compendi immobiliari dalla Larus srl, rappresentata dall'avvocato Lorenzo Palermo.
La battaglia legale che ha rallentato per alcuni anni e poi bloccato il completamento della lottizzazione era partita con l'opposizione di alcuni residenti alla realizzazione di nuove unità abitative da parte della Larus srl, in attuazione di una convenzione di lottizzazione per il completamento delle volumetrie residue. In particolare, i ricorrenti (15 in tutto) avevano impugnato i provvedimenti autorizzativi emessi dallo sportello Suape dell'Unione dei comuni Riviera di Gallura, chiedendone l'annullamento sulla base di una serie di presunte illegittimità.
Tra le principali argomentazioni indicate nel ricorso, c’erano la presunta scadenza del piano di lottizzazione originario, approvato nel 1975, per mancato completamento delle opere di urbanizzazione entro il termine decennale; la conseguente nullità delle successive proroghe concesse dall'amministrazione comunale di Budoni nel corso degli anni; la violazione di diverse normative regionali in materia urbanistica e paesaggistica, tra cui il divieto di costruire a meno di trecento metri dalla battigia; la presunta inadeguatezza delle opere di urbanizzazione esistenti, come l'impianto fognario, a sostenere il carico dei nuovi insediamenti abitativi.
«Queste iniziative legali – dice l’amministratore Martino Ballarini – hanno rappresentato un serio ostacolo all'attività imprenditoriale, generando un clima di incertezza che ha rallentato lo sviluppo dell'area. Con tre decisioni parallele, il Tar Sardegna ha respinto integralmente le pretese dei ricorrenti, dichiarando i ricorsi inammissibili per "carenza di interesse". I giudici hanno ribadito un principio fondamentale del diritto amministrativo: per poter impugnare un titolo edilizio, non è sufficiente la semplice vicinanza all'intervento, ma è indispensabile dimostrare l'esistenza di un pregiudizio concreto, specifico e attuale derivante dalla nuova costruzione. Nel merito, il tribunale ha ritenuto che le doglianze dei ricorrenti fossero generiche e non supportate da prove concrete. Le affermazioni relative a un presunto danno derivante dall'insufficienza delle infrastrutture o da una perdita di valore degli immobili sono state qualificate come una mera prospettazione di parte, senza riscontri oggettivi».