La Nuova Sardegna

Oristano

Malvasia, si annuncia una buona annata

Malvasia, si annuncia una buona annata

Il presidente dell’associazione di tutela, Gianmichele Columbu, parla delle prospettive

06 novembre 2013
3 MINUTI DI LETTURA





Planargia e Malvasia sono da generazioni un binomio inscindibile e sinonimo di tradizione e qualità: quest'anno si parla di una vendemmia caratterizzata da uve qualitativamente ottime e una produzione quantitativamente molto buona.

Il presidente dell'associazione La strada della Malvasia, Gianmichele Columbu, delinea un primo bilancio dell'annata: «Ci attendiamo una raccolta superiore rispetto agli anni scorsi, dove per superiore non intendiamo soltanto la quantità, ma soprattutto la qualità, frutto anche dell'incessante lavoro di un intero anno dove siamo riusciti a tenere sotto controllo le malattie fungine quali il temuto oidio e la peronospora».

L'associazione festeggia nel 2013 i suoi undici anni di attività e aumenta costantemente il numero degli associati e amplia l'offerta dei servizi e dei prodotti, facendo crescere anche il coinvolgimento nei progetti di sviluppo territoriale e di turismo enogastronomico come ad esempio il Network Vinest: la rete di piccole aree vitivinicole europee di cui l'associazione fa parte dal 1998.

Due anni fa è stato modificato il disciplinare di produzione, con l'introduzione delle nuove tipologie e denominazioni Doc della Malvasia di Bosa, il vecchio documento infatti risaliva al 1972.

E sul fronte dell'innovazione enologica approda sul mercato la Malvasia da pasto della cantina Zarelli di Magomadas che attraverso una selezione e stabilizzazione dei lieviti è riuscita a rompere la dicotomia Malvasia-dessert.

L'impegno dei produttori si è focalizzato anche sull'utilizzo dei concimi biologici che sta permettendo di creare una nuova cultura tra i viticoltori, molto più attenta al rispetto dell'equilibrio ambientale.

La Malvasia dunque non è più qualcosa di immobile ma un connubio ben riuscito che fonde con se tradizione e innovazione e che guarda al suo territorio, la Planargia appunto, come fattore di crescita occupazionale, il presidente Columbu dice: «Stiamo lavorando e con buoni risultati affinché la Malvasia di Bosa diventi un mezzo di attrazione territoriale e fonte di reddito per quanti lavorano e vorranno lavorare nel nostro comparto. Purtroppo le maestranze iniziano a scarseggiare e non vediamo all'orizzonte il ricambio generazionale che ci permetterebbe di accrescere le competenze e lo sbocco su nuovi mercati».

Dunque la Malvasia come elemento di attrazione per un nuovo turismo, più in sintonia con il potenziale della Planargia e legato all'eno-gastronomia e alla ricettività di alta qualità.

Sul fronte delle vendite si registra una sensibile crescita, seppur il mercato di riferimento resti ancora circoscritto, ma l'impegno della Strada della Malvasia prosegue nella promozione sia a livello nazionale che internazionale con riconoscimenti di tutto rispetto. «Nei prossimi giorni – prosegue Columbu – saremo in Ungheria insieme ai nostri partner provenienti da 7 nazioni europee per continuare a promuovere il nostro prodotto d'eccellenza. Vorrei ricordare a tal proposito le richieste crescenti che ci arrivano da Londra e Parigi».

L'alta qualità del prodotto e le nuove disposizioni del disciplinare fanno si che la Malvasia di Bosa si inserisca in una porzione di mercato medio alto, dove il prezzo del prodotto classico varia tra i 20 e i 30 euro a bottiglia mentre lo spumante varia tra gli 8 e i 10 euro. (a.m.)

In Primo Piano
L'emergenza

Alberghi e resort restano senza acqua, Giovanni Sanna compra due dissalatori

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative