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Vacanze a Torregrande per gli studenti emiliani

Vacanze a Torregrande per gli studenti emiliani

ORISTANO. Per alcuni studenti è già il terzo anno di vacanze a Torregrande. Appesi al chiodo per tre mesi libri e zaini, per loro ora ci sono le vacanze. E mentre gli altri, in famiglia, ancora...

25 giugno 2015
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ORISTANO. Per alcuni studenti è già il terzo anno di vacanze a Torregrande. Appesi al chiodo per tre mesi libri e zaini, per loro ora ci sono le vacanze. E mentre gli altri, in famiglia, ancora possono solo sognarle, niente è meglio di una settimana di sole, spiaggia e soprattutto vento, con un corso di vela sul catamarano. E poi, tutti gli sport da spiaggia che rendono l'estate tutt'altro che monotona: il beach tennis, il beach volley, gli sport con la tavola da surf, la canoa. Il grande amore per il mare, quello che divide la Sardegna dalle loro scuole, ma che tutti loro vogliono imparare a solcare. Sono i ragazzi che arrivano dal liceo scientifico Augusto Righi di Bologna. La scorsa settimana è arrivato la prima quarantina di loro e domenica finirà la seconda settimana di vacanza per il secondo gruppo, composto da quasi cinquanta studenti. «Non si tratta di una semplice vacanza ma di una vera e propria attività scolastica, inserita nel Pof e che ci ha portato qui nell’Oristanese e precedentemente a Siniscola — spiega la professoressa di Scienze motorie e sportive dello Scientifico, Marinella Marchesi — abbiamo stretto una collaborazione con il camping Spinnaker e il chiosco e scuola di vela Eolo e così, grazie all’iniziativa nostra e la grande disponibilità di questi privati, siamo riusciti a portare i ragazzi in questo splendido posto. Per noi è un gran viaggio, che facciamo in nave ogni volta. Ma torniamo volentieri perché siamo rimasti incantati dalla bellezza del territorio e dalla professionalità di chi cura qui il progetto». In realtà, quella che può sembrare una settimana di sport e relax, si rivela essere molto di più. «Sembrerà strano, ma per fare vela abbiamo dovuto rispolverare e approfondire, per esempio, le nostre conoscenze di Fisica e Scienze — spiega la sedicenne Chiara, una delle veterane alla classe di vela dell’Eolo — avevo già un’idea di com’è fatta una barca, perché ne possediamo una in famiglia, ma ora chiunque di noi potrebbe affrontare una piccola competizione o regata. È un’esperienza davvero formativa». E se l'aspetto didattico ne esce a pieni voti, di certo in questa iniziativa è importante il lato che guarda alla promozione del territorio. «Molti di noi sono tornati gli scorsi anni e torneranno anche ad agosto quest'anno in vacanza con i genitori. Anche alcuni professori, che non hanno potuto accompagnarci e ai quali abbiamo raccontato la nostra esperienza — aggiunge Chiara — abbiamo visitato posti meravigliosi come Tharros, tanto per dirne uno, ma una settimana è poco e qui sappiamo che c’è tanto da scoprire». Ed ecco come il sistema turistico, in mancanza di organizzazione dall'alto, lo fanno gli imprenditori e le scuole.

Caterina Cossu

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