La Nuova Sardegna

Oristano

Ragazza accusa romeno: «Violentata per tre ore»

di Enrico Carta
Ragazza accusa romeno: «Violentata per tre ore»

Un’ungherese 28enne che lavora in un locale notturno denuncia abusi sessuali Prima due chiacchiere in piazza Roma poi il misterioso episodio e l’inseguimento

10 settembre 2015
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ORISTANO. Due chiacchiere di fronte alle telecamere di videosorveglianza di piazza Roma, forse per combinare un appuntamento. Poi la ragazza, un’ungherese di 28 anni che lavora in un locale notturno, sale in auto con l’uomo. È la notte tra lunedì e martedì e i due si dirigono verso un casolare in campagna. Qui succede qualcosa che rischia di portare in carcere un cittadino romeno di 35 anni che risiede a Oristano. Dopo alcune ore, quando le altre ragazze preoccupate non vedono tornare l’amica, allertano la polizia, ma poi la giovane ungherese si fa nuovamente viva e racconta di essere stata violentata e di essere rimasta per tre ore prigioniera nel casolare.

È a quel punto che, mentre la ragazza si dirige al pronto soccorso, è scattata la caccia all’uomo, iniziata con la collaborazione tra gli agenti della Squadra mobile coordinata dal vice questore Dario Mongiovì e il comando di polizia municipale che ha immediatamente fornito le immagini delle videocamere. La persona che parla con la ragazza ungherese è un volto già conosciuto. I poliziotti lo individuano subito perché altre volte hanno avuto a che fare con lui e allora scattano le ricerche.

Nella sua casa non c’è, ma gli agenti riescono a scovarlo nella tarda mattinata di martedì in un’abitazione di Silì. Sembra fatta, invece proprio mentre stanno per bloccarlo in una stradina di campagna, la moto sfreccia in faccia alla pattuglia degli agenti che intimano l’alt e il centauro sfiora un agente rischiando di travolgerlo. Immediatamente i poliziotti salgono in auto e provano ad agguantare il fuggiasco che da Silì prende la via di Oristano. Viaggia a tutta velocità in diverse strade cittadine, passa a motore acceso addirittura nella zona di via Aristana in cui si sta concludendo il mercatino e le bancarelle sono ancora montate.

Poi sparisce, ma non per molto. È andato infatti nel casolare dove la sera prima aveva portato la ragazza e, nel frattempo, si era tolto la maglietta gialla che indossava per confondere gli agenti i quali però non vengono tratti in inganno dal trucco. Trovano la maglietta e subito dopo iniziano ad interrogare il romeno. La legge vieta l’arresto perché non è avvenuto il flagranza. Il pubblico ministero Andrea Chelo non ritiene poi che sussista il pericolo di fuga e così, fermi restando i forti indizi di colpevolezza, per ora si procede solamente ad una denuncia, mentre è stato chiesto al giudice per le indagini preliminari di valutare se sia necessaria una misura di custodia cautelare per i reati di violenza sessuale, sequestro di persona, resistenza e danneggiamento.

C’è infatti anche un altro aspetto da valutare ed è per questo che non tutti i dettagli dell’operazione della polizia sono stati svelati. Le versioni della ragazza e del suo presunto violentatore infatti non collimano e il magistrato le sta soppesando. La versione della ragazza ha alcuni punti deboli e non è da scartare l’ipotesi che i due abbiano combinato un appuntamento, magari a pagamento, e che poi qualcosa non sia andato nel verso giusto. Gli inquirenti si stanno infatti ponendo alcune domande: perché la ragazza ha accettato di salire in auto con l’uomo? Perché le amiche si sono preoccupate della sua assenza solo dopo alcune ore? Perché a riportarla in città è stato proprio quell’uomo che lei dice che l’avrebbe violentata? Il parere del giudice sulla richiesta di arresto, chiarirà diverse cose.

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