La Nuova Sardegna

Oristano

Minacciava l’anziana madre per i soldi: arrestato

di Michela Cuccu
Minacciava l’anziana madre per i soldi: arrestato

Riola Sardo, un disoccupato 51enne ha vessato con comportamenti violenti la donna di quasi 90 anni

13 ottobre 2019
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RIOLA SARDO. Ogni giorno obbligava la madre a dargli il denaro per giocare alle slot machine o per ubriacarsi. Schiavo dell’alcol e della ludopatia, aveva trasformato la vita familiare in un incubo. A porre fine ad anni di maltrattamenti sono stati i carabinieri che hanno arrestato Almirio Corona, un disoccupato di 51 anni che adesso è in carcere a Massama a colpito da un ordine di custodia cautelare. È una vicenda amara quella che i militari hanno scoperto, fatta di continue minacce, anche di morte, nei confronti di una donna di 89 anni costretta a cedere quasi tutta la sua pensione ad uno dei figli, che poi, andava a spendere tutto al bar e alle “macchinette”. Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Oristano, capitano Francesco Giola, ha ricostruito le fasi di una delicatissima indagine che i militari della stazione di Riola Sardo, coordinati dal maresciallo Raimondo Orgiu, hanno svolto per mettere fine a maltrattamenti ed estorsioni che duravano probabilmente da una decina di anni.

Se invece dei soldi otteva un rifiuto erano scenate con lanci di tutti gli oggetti che si trovava a tiro e quella cucina della casa dove, senza occupazione, era rimasto a viveve con l’anziana genitrice, veniva sistematicamente devastata, con i mobili rovesciati, il cibo per terra e il pavimento cosparso dei cocci di piatti e bicchieri. E poco importava se in casa ci fossero altre persone: secondo quanto riferito dai militari, in più occasione Almirio Corona avrebbe dato sfogo alla sua rabbia anche di fronte all’assistente domiciliare di cui la madre, molto anziana, aveva bisogno.

Inutilmente la madre aveva delegato la figlia di riscuotere la pensione, sperando che, non avendo soldi in casa, Almirio Corona smettesse di vessarla, ma anzi, lui la costringeva a chiedere le somme alla sorella. Nemmeno il fratello, che viveva per conto suo, era riuscito a porre rimedio e quando, venuto a conoscenza della situazione, gli aveva chiesto di smetterla, aveva ottenuto solo minacce. Il capitano Giola ha spiegato come non sia stato facile per i carabinieri, convincere la famiglia, impaurita e assoggettata, di superare la vergogna, fidarsi a parlare e rivelare una storia tremenda che ormai, però, in paese conoscevano in tanti. Quelle testimonianze sono state sufficienti a far scattare l’arresto, grazie anche alle nuove disposizioni previste dal cosiddetto “Codice rosso”. «Il nostro è un lavoro continuo per far crescere fiducia nelle istituzioni: la violenza di genere si può sconfiggere anche con un maggior senzo di solidarietà da parte delle persone», ha concluso il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Domenico Cristaldi».

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