La Nuova Sardegna

Oristano

Novena in sardo con accento straniero

Novena in sardo con accento straniero

Merito delle Sorelle Servidoras sudamericane del monastero delle Cappuccine

21 dicembre 2019
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ORISTANO. Nel monastero delle Cappuccine dalla sera del 16 dicembre e per nove giorni la lingua sarda diventerà internazionale. «Lompendi est su Segnori: benei a dh’adorai», oppure «Lompendhe est su Segnore: benide a l’adorare»: l’antica melodia del “Regem venturum Dóminum” risuonerà in limba, cantata anche da suore “continentali”: italiane, argentine e brasiliane. E’ la prima volta che in città la novena di Natale sarà cantata in sardo con in più un tocco di internazionalità assicurato dalle “Sorelle Servidoras” della “Comunità contemplativa Madonna di Bonaria” che da lunedì (inizio alle 18) animeranno il periodo di preparazione alla nascita del Bambino. Le Sorelle Servidoras del Señor y de la Virgen de Matará, da giugno presenti nel Monastero, hanno come carisma specifico del loro ordine quello di “evangelizzare le culture”, cioè rendere presente la fede cristiana nelle circostanze specifiche dei territori in cui sono inviate come “missionarie”. Arrivate nell’isola si sono subito impegnate nell’apprendimento del sardo, nella variante campidanese, veicolo indispensabile per dialogare con i fedeli, soprattutto anziani. Le “Sorelle Servidoras” non saranno loro a sostenere in esclusiva “il canto in sardo. Ascolteranno molto e si avventureranno solo in un “Lompendi est su Segnori: benei a dh’adorai”.

Una prima esperienza di ascolto, in realtà, le Sorelle Servidoras l’hanno già vissuta ascoltando l’assemblea cantare i gosos della Madonna di Bonaria, titolare della loro comunità, quando se ne benediva la statua.

Capiterà così, che oltre ai testi tradizionali delle “Profezie” (Iucundare, Filia Sion, Gosadindi - sa Filla de Sion), del Polisalmo (Laetentur caeli – Festint is celus) e del Magnificat (Est mannu su Segnore meu, de coro lu cherzo cantare), o dei canti tipicamente natalizi (Astro del ciel – Noti de paxi) o dei Gosos di Natale (Celesti tesoru), le Sorelle ascolteranno alcuni nuovi canti composti dal noto cantautore Piero Marras su parole di Mario Puddu, conosciuto autore del diffuso Ditzionáriu de sa limba e de sa cultura sarda.

A coronare tutto un Babbu nostru, che non solo rispetta le parole liturgiche, ma anche completa il canto con l’acclamazione “A tie su regnu e sa glória semper in eternu”.(m.g.)

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