La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, gioielli di famiglia all’asta per far cassa

di Davide Pinna
Oristano, gioielli di famiglia all’asta per far cassa

I recenti buchi di bilancio hanno obbligato la giunta Lutzu a privarsi nuovamente di aree edificabili di valore

26 ottobre 2020
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ORISTANO. Un patrimonio immobiliare considerevole, che non si limita ai confini della città ma si estende anche in altri comuni della provincia a seguito di lasciti testamentari che si perdono nel tempo. Un piccolo tesoretto da far fruttare o da tener pronto in caso di emergenza, o ancora da valorizzare appena se ne presenti l’occasione. E invece adesso quel tesoretto, proprio durante la pandemia serve per tappare i buchi nei conti; buchi recenti non risalenti alle passate consiliature. Il Comune ha certamente tanti terreni, alcuni dei quali edificabili, ma non tutti sono funzionali alle esigenze dell'amministrazione.

Anzi sono parecchi quelli inseriti nel piano delle alienazioni e molti li si è provati a vendere negli ultimi anni, spesso però andando incontro ad aste nelle quali non perveniva alcuna offerta.

Fino al primo dicembre è aperta l'asta per il terreno della zona industriale adiacente il cantiere comunale in via Bruxelles, nei pressi dell'area commerciale della zona industriale, con una base d'asta di 813 mila euro ribassata di circa 100 mila euro rispetto al primo tentativo di vendita dell'anno scorso.

In quell'occasione era andato in vendita anche l'ex mercato ortofrutticolo di via Marconi che per ben quattro volte non aveva ricevuto offerte. Ne era conseguito un ribasso mostruoso del prezzo a base d'asta: si era passati da 2 milioni e 95 mila euro nel 2016 a 952 mila euro nel 2019. Il quinto tentativo, conclusosi nel giugno scorso, aveva visto un nuovo aumento della base d'asta, salita a un milione e mezzo in seguito all'estensione del lotto in palio.

Le attese del 2016 erano alte e quando già si pensava al peggio, ecco arrivare direttamente da Verona, sede centrale di Eurospin una nuova offerta: due milioni e mezzo, con un milione di rilancio sulla base d'asta. Sarebbe bastato un euro in più, dato che quella fu l'unica offerta pervenuta, ma certamente l'introito non è dispiaciuto al Comune, che lo ha impiegato in buona parte per ripianare il disavanzo creatosi negli ultimi anni per l'evasione dei tributi comunali.

Quella dell'ex mercato è stata l'alienazione pubblica più importante degli ultimi anni, che per il resto hanno visto piazzati sul mercato soprattutto piccolo lotti di terreno. Fra i più appetibili, quelli nella borgata marina di Torregrande, effettivamente inutilizzabili da parte del Comune, che tra il 2012 e il 2017 consentirono al Comune di incassare qualcosa come un milione e mezzo di euro. Per molti lotti, però, non sono mai arrivate offerte e così si sceglie di ricorrere alle trattative private o all'abbassamento delle basi d’asta.



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