La Nuova Sardegna

ORISTANO. Oltre diecimila firma per dire basta e pretendere che il diritto alla salute dei cittadini della provincia sia tale, di pari dignità e valore di quello di qualsiasi altro territorio. È il numero di adesioni della raccolta firme promossa dal Comitato per il diritto alla salute dei cittadini della provincia di Oristano, che in appena una settimana ha raggiunto la cifra a quattro zeri. La raccolta firme rappresenta e racconta la preoccupazione e l’esasperazione dell’intero territorio. Storie di famiglie, di giovani, meno giovani, anziani sempre più preoccupati per il proprio diritto alle cure che continua a venire sempre meno onorato dalle scelte politiche dalla sanità pubblica, soprattutto in questi ultimi mesi.

La politica regionale è accusata di essersi mossa sino a oggi con azioni troppo deboli e inadeguate a colmare i punti critici della sanità territoriale, già gravi prima della pandemia e acutizzate dall’emergenza coronavirus. Se da un lato la sanità territoriale annaspa, i cittadini puntano sulla forza dell’insieme, del peso di un intero territorio, per far sentire ai politici regionali le difficoltà che sindacati, medici, paramedici e personale sociosanitario lamentano da tempo.

A fine settembre sui social network è nato il gruppo del Comitato per la diritto alla salute dei cittadinai della provincia di Oristano, che in pochi giorni aveva registrato migliaia di adesioni e, in appena un mese, conta oltre seimilasettecento iscritti che quotidianamente si confrontano sulla pagina social, mettendo a nudo preoccupazioni, disagi ed emergenze. Da qui l’iniziativa della raccolta firme, promossa nelle piazze della provincia, e che in una settimana è stata sottoscritta da oltre diecimila persone.

Non una semplice petizione, bensì il grido di aiuto di un comprensorio che si sente abbandonato dalla politica nell'aspetto più importante, la salute dei cittadini.