La Nuova Sardegna

ORISTANO. Hanno risposto entrambi alle domande del Gup, Federica Fulgheri, fornendo le loro versioni dei fatti. Rubens e Brian Carta, rispettivamente di 31 e 27 anni, i due fratelli finiti in manette con l'accusa di omicidio volontario per aver ucciso Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione pestato a sangue nella sua abitazione a Ghilarza nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorsi sono stati interrogati a lungo questa mattina 11 marzo in videoconferenza.

Rubens, difeso dall'avvocato Angelo Battista Mario Marras, ha ribadito quanto detto ai carabinieri e al pm che coordina le indagini, Marco de Crescenzo, il giorno del fermo. Ha fornito la sua versione dei fatti, ammettendo parzialmente le proprie responsabilità. Ha scelto di parlare anche Brian Carta, rappresentato dagli avvocati Fabio Messina e Agostinagelo Marras, che inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere. Anche il 27enne ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità, ma la versione fornita sarebbe, da quanto si apprende, diversa da quella del fratello. Un elemento questo che potrebbe essere utile per rileggere quanto accaduto nell'abitazione al numero 45 di via Regina Elena dove Tonino Porcu è stato massacrato di botte. C'è la possibilità che i due fratelli abbiano avuto ruoli diversi nella vicenda. Al momento gli avvocati e gli inquirenti non lasciano trapelare nulla. Sia il collegio difensivo di Brian che l'avvocato che rappresenta Rubens attendono la decisione del Gup sulla convalida del fermo e l'eventuale ordinanza di custodia cautelare, e quindi leggere le carte con la ricostruzione della Procura, prima di decidere come procedere con la difesa. (Ansa).

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