La Nuova Sardegna

Oristano

Cultura

I maestri della ceramica in mostra al Museo Diocesano Arborense di Oristano

di Enrico Carta

	Alcune delle ceramiche esposte
Alcune delle ceramiche esposte

Domani, 9 dicembre, si inaugura “Kéramos. Ceramica artistica nelle Diocesi di Oristano e Ales-Terralba”. Esposte 150 opere di 28 artisti sino al 14 febbraio

08 dicembre 2023
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Oristano Senza pausa, una dietro l’altra, le mostre del Museo Diocesano Arborense rimangono il più vario e movimentato luogo culturale della città. Domani, sabato 9 dicembre alle 18, verrà inaugurata “Kéramos, Ceramica artistica nelle Diocesi di Oristano e Ales-Terralba”. Curata da Antonello Carboni, Raffaele Cau e Silvia Oppo, fa il pieno di un tipo di arte che affonda le radici nel passato ed è parte integrante della storia oristanese e, più in generale, di gran parte del Campidano. Saranno esposte ben 150 opere di 28 ceramisti che operano, con il loro estro e la loro maestria, nelle officine d’arte delle diocesi di Oristano e Ales–Terralba.

L’uso della ceramica in Sardegna, come del resto in gran parte del Mediterraneo, ha un’origine antichissima. Già nel IV millennio a.C. i sardi realizzavano diverse forme in argilla con sobrie decorazioni incusse in pasta con l’utilizzo di diversi elementi naturali come le conchiglie. Oristano poi vanta una tradizione secolare, organizzata in corporazione solo alla fine del XVII secolo. I vasai oristanesi ricercavano nelle loro forme una bellezza funzionale che si attesta, a partire dalla fine dell’Ottocento, per mezzo dell’amor vacui per il decoro.

Oggi, i ceramisti, che danno lustro alla città di Oristano e a tutta la comunità sarda, esprimono la loro techné, per dirla alla greca, attraverso nuove ricerche plastiche che non dimenticano il corpus di forme e tradizione che segnano la storia della nostra cultura. Con l’esposizione che sarà visitabile dal 9 dicembre al 14 febbraio il Museo Diocesano Arborense ha voluto manifestare il proprio riconoscimento e il proprio sostegno ai propri “artiani” (artisti-artigiani), dedicando loro un’esposizione che ne celebra il mirabile lavoro. È un omaggio che, in occasione del centenario della nascita di Antonio Corriga (1923/2011), coinvolge anche la figura di un figlio che, arrivato negli anni Quaranta del secolo scorso in città, di rientro dagli studi fiorentini, impiantò in via De Castro un forno che produsse una nuova vitalità artistica e commerciale nella storia dei figoli che, di lì a poco, verrà cancellata, nell’uso domestico dei manufatti, a causa dell’avvento della plastica. Di Antonio Corriga sono presenti alcune ceramiche.

La mostra, che affianca quella di Mirella Mibelli attualmente in corso nella Sala Mythos sempre al Museo Diocesano ha il patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura sarà inaugurata dall’arcivescovo Roberto Carboni e dall’assessore Luca Faedda. La mostra sarà visitabile il mercoledì dalle 10 alle 13 e dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Alcune particolarità vanno sottolineate: le opere provengono da entrambe le diocesi, perché Monsignor Carboni guida anche quella di Ales-Terralba. Altro aspetto che fa crescere ancora di più la curiosità è l’allestimento di un presepe in ceramica. Tutte le statuine che lo compongono, sia dei personaggi che degli animali della Sacra Rappresentazione, sono opera degli stessi artisti che espongono le altre opere di Kéramos.

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