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Al Na’ir canto a una stella, l’ultima fatica letteraria di Anna Ledda

Al Na’ir canto a una stella, l’ultima fatica letteraria di Anna Ledda

Domani, 27 giugno 2025, la presentazione del libro nella biblioteca comunale di Terralba

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Terralba Immaginate la voce increspata di salsedine di un nonno marinaio, custode di segreti e avventure di un tempo che fu. È questo il filo conduttore di "Al Na’ir canto a una stella", il nuovo, affascinante romanzo di Anna Ledda, penna terralbese trapiantata in Piemonte. Un'opera che affonda le radici in una storia vera, pronta a svelarsi al pubblico domani, 27 giugno alle 18,30, nella biblioteca comunale, grazie all'impegno del Comitato Studi Terralbesi e del Comune.

Il cuore pulsante del racconto è Giosuè Nuscis, un giovane marinaio della Regia Marina. Il destino, però, ha per lui piani ben più drammatici: il giorno stesso del congedo, che lo avrebbe ricondotto tra le braccia della sua amata Clelia, Mussolini dichiara guerra. Giosuè si ritrova così strappato alla promessa di una vita serena e spedito verso le coste infuocate del nord Africa, diretto a Tobrouk. La sua odissea è un susseguirsi di pericoli e miracoli: Giosuè si imbarca su ben tre navi, e per tre volte la morte lo sfiora da vicino, con altrettanti affondamenti ai quali sopravvive. Come ogni marinaio in balia delle onde e della sorte, anche lui sceglie la sua guida celestiale: Al’Nair, una stella che diventerà il suo faro nelle interminabili e buie notti africane.

Ma la guerra di Giosuè non è solo fra proiettili e abissi. Durante la prigionia, la sua strada incrocia quella di Makeda, una figura enigmatica e irresistibile, soprannominata "l'angelo nero". Makeda non è una donna comune: è una t’enik’wayi, una maga, un'anima misteriosa intessuta di antichi segreti e poteri arcani. Tra incantesimi, desideri disperati di libertà e la lotta per non perdere la speranza, Giosuè si troverà a combattere non solo per la sua sopravvivenza, ma per un'unica, straziante missione: tornare a casa, da Clelia. (m.c.)

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