La Nuova Sardegna

Oristano

La beffa

Precari della scuola in rivolta: revocate in blocco 300 nomine

di Michela Cuccu
Precari della scuola in rivolta: revocate in blocco 300 nomine

Docenti al lavoro lunedì, ma in serata l’annullamento degli incarichi

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Oristano Avrebbe dovuto essere l'inizio di un nuovo anno scolastico, e invece si è trasformato nell'ennesimo incubo burocratico per centinaia di docenti precari in provincia di Oristano. Un caos annunciato da un asettico bollettino, che ha spazzato via con un colpo di spugna certezze, programmi e, in alcuni casi, posti di lavoro.

La scena è degna di una farsa amara. Lunedì mattina, 300 insegnanti si presentano nelle rispettive scuole, prendono servizio, partecipano alle riunioni collegiali. Tutto sembra in ordine, tutto sembra finalmente a posto dopo mesi di attesa. Poi, in serata, la pugnalata. Un laconico comunicato sul sito dell'Ufficio Scolastico provinciale annulla tutto. «Si comunica che il bollettino pubblicato con Atto prot. n 5000 in data 29/08/2025, a causa di problemi natura tecnica relativi al funzionamento della piattaforma Informatizzazione Nomine Supplenze (INS), non è stato elaborato correttamente; pertanto, verrà annullato e sostituito da una nuova elaborazione in corso di pubblicazione». Una spiegazione che è quasi una presa in giro per chi vive sulle proprie spalle l'instabilità del precariato.

Non si tratta solo di una semplice procedura saltata. Si tratta di vite, di progetti e di sacrifici che vengono trattati alla stregua di un mero errore informatico. Chi si era licenziato dal proprio lavoro part-time, chi aveva interrotto la disoccupazione, si è ritrovato catapultato in un limbo di incertezze senza precedenti. «Una beffa», la definisce Sabrina Fara, insegnante di lettere che si fa portavoce dei colleghi, visibilmente scossi e disorientati. «Io sono di ruolo e il problema non c’è ma chi, precario ha lavorato lunedì non sa nemmeno se quella giornata gli verrà retribuita». Un dramma silenzioso che si consuma tra telefonate e messaggi, scambiando una preoccupazione profonda e un disincanto verso un sistema che, ancora una volta, dimostra la sua totale inefficienza.

Nel frattempo, l'Ufficio Scolastico di via Lepanto è un fantasma. Nessuno risponde, nessuno dà spiegazioni. Il dirigente, Fabrizio Floris, è assente, e chi rimane a presidiare gli uffici non sa o non vuole fornire risposte. «Richiami la prossima settimana», «Abbiamo messo la comunicazione sul sito», sono le risposte che si scontrano con la disperazione degli insegnanti. L'assenza di comunicazioni chiare non solo aumenta l'angoscia, ma rafforza la percezione che il personale precario sia un ingranaggio sacrificabile, utile a colmare le voragini di una scuola che non riesce a darsi un'organizzazione stabile e dignitosa. L'indignazione monta, e a dar voce alla protesta sono anche le sigle sindacali. Pino Ciulu, della Gilda degli Insegnanti di Oristano, non usa mezzi termini. «Non si possono trattare gli insegnanti in questo modo», tuona. Il sindacalista sottolinea un altro aspetto gravissimo: nemmeno i sindacati sono stati informati per tempo, costringendo i docenti a muoversi alla cieca. «Abbiamo saputo della revoca in ritardo, e tanti colleghi si sono rivolti a noi senza avere una risposta immediata».

Il nuovo bollettino, pubblicato mercoledì sera, non ha risolto la situazione. Anzi, circolano già voci di ulteriori errori, con punteggi non corrispondenti e nomine sbagliate. «Non ne ho la certezza, ma la voce che sta circolando è che verrà revocato anche questo», racconta la professoressa Fara, gettando un'ulteriore ombra su una vicenda già di per sé assurda. Un'eventualità che renderebbe l'intera situazione ancora più grottesca. «Se ci saranno tante incongruenze dovremo fare ricorso, e in alcuni casi avvieremo cause legali», chiosa Ciulu, pronto a dare battaglia. Mentre il caos continua, e a una manciata di giorni dall'inizio delle lezioni, l'odissea dei docenti precari a Oristano è un monito amaro. 

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