La Nuova Sardegna

Sassari

La storia

Tre sassaresi sul red carpet di Venezia

di Luca Fiori
Tre sassaresi sul red carpet di Venezia

Manuela Pala ha lavorato per un corto portato alla Mostra del Cinema dai vigili del fuoco. Fabrizio Mongiu era giurato, Grazia Porqueddu ha dato vita a una casa di distribuzione

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Sassari Tre storie diverse, un unico palcoscenico: la 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. A portare il nome di Sassari in laguna - su uno dei più importante red carpet al mondo - sono stati i giorni scorsi, con ruoli e storie differenti, Manuela Pala, Grazia Porqueddu e Fabrizio Mongiu, tutti e tre sassaresi, tutti perdutamente innamorati del cinema. Professionista della produzione e al tempo stesso impiegata dei vigili del fuoco a Sassari la prima, imprenditrice della distribuzione la seconda e giovanissimo giurato proveniente dai banchi del Liceo Azuni il terzo. Tre percorsi che si intrecciano nel segno del cinema, con la stessa radice comune. 
In Re Minore. Operatrice del Corpo dei Vigili del Fuoco nel settore amministrativo, tecnico e informatico dal 2022, Manuela Pala, 45 anni, ha lavorato come coordinatrice di produzione di “In Re Minore”, il cortometraggio presentato due giorni fa al “Venice Production Bridge”, firmato dai vigili del fuoco-registi Antonio Maria Castaldo e Gianluca Grazini. Il film racconta l’Aquila appena colpita dal terremoto del 2009, attraverso lo sguardo silenzioso di Alberto: un vigile del fuoco che scavando tra le macerie affronta un dolore personale profondo. 
«Il mio lavoro è gestione totale – racconta Manuela con voce calda e appassionata – dalla valutazione del budget, alla contrattazione della troupe, dalla logistica dei pasti, spostamenti, alloggi, alle autorizzazioni, ai rapporti con le amministrazioni e le film commission. Insomma, faccio in modo che il regista possa concentrarsi solo sulla storia». Ma quel corto è stato qualcosa di più. «Nel corto “In Re Minore” ho fatto da ponte tra il mondo della produzione e i vigili del fuoco – precisa Manuela Pala – è stato quasi un compito da traduttrice, due codici da far dialogare, il linguaggio della macchina da presa e quello del soccorso. Unire cinema e Corpo è stata un’emozione incredibile». 
Il film vive di silenzi, di memorie che emergono nel rumore delle ruspe, di mani che scavano e di vite sospese tra speranza e lutto. E quella presenza rassicurante dei vigili del fuoco diventa simbolo di umanità e resilienza. 
Alla presenza dei sottosegretari Emanuele Prisco e Lucia Borgonzoni, del capo del Corpo Eros Mannino e del direttore regionale della Sardegna Nicola Micele, “In Re Minore” ha trovato il suo luogo simbolico nel cuore del Lido, ricevendo tanti applausi.

Oltremare Film. Grazia Porqueddu, 46 anni, è invece la fondatrice della neonata “Oltremare Film”. Una casa di distribuzione con un’anima. «Non ci limitiamo a far uscire i film – racconta Grazia – portiamo nelle sale italiane opere d’autore e costruiamo strategie promozionali mirate, coinvolgendo partner, associazioni ed esperti per dare corpo ai temi trattati nei film. Un film d’autore è come una persona, ha un suo stile. Il mio lavoro è cucirgli addosso un abito su misura – aggiunge – per promuoverlo nel modo migliore, con l’aiuto di esperti, associazioni e altri partner per esprimere al meglio il contenuto dell’opera».

La Mostra di Venezia, per Grazia, è stata una chance straordinaria. «È stata un’occasione preziosa per conoscere nuovi autori, scoprire tendenze e consolidare collaborazioni – racconta con energia – qui non si lavora solo, si respira l’amore per il cinema sognato, pensato, vissuto». E a cuore aperto aggiunge: «Porto con me la passione per il cinema realizzato da autori e attori sardi. Tra questi c’è mio figlio Antonio Angius».
Il giurato dell’Azuni. Primi passi veneziani anche per Fabrizio Mongiu, il più giovane dei tre sassaresi al Lido. Studente diciottenne del Liceo Classico “Azuni” Fabrizio ha guadagnato un posto nella giuria del “Premio Leoncino d’Oro”, destinato ai giovani cinefili, arrivato alla sua 37ª edizione. «È un’occasione straordinaria – racconta Fabrizio – entrare a far parte della Giuria Giovani del Leoncino d’Oro in rappresentanza della Sardegna è stato un enorme onore e una grande responsabilità. Il lavoro con tutti i ragazzi della giuria giovani e con le nostre coordinatrici Giulia Serinelli ed Elena Lorini è stato intenso ed entusiasmante. Incontrare registi, attori e scrittori, da Annie Ernaux a Maggie Gyllenhaal, mi è sembrato incredibile. Questa esperienza è molto più di un premio – aggiunge – è un bagaglio di cultura, relazioni e cinema. Un motivo di orgoglio per me, per la mia scuola, per Sassari. Tra dieci giorni inizierò il quinto anno del Liceo Classico Musicale e Coreutico Azuni di Sassari, racconterò ai miei compagni questa esperienza indimenticabile». Tre percorsi diversi, un unico orgoglio. Tre visioni di un cinema vissuto da prospettive uniche: la regia invisibile che costruisce il set, l’imprenditrice che dà voce e spazio al cinema d’autore, e il giovane che ascolta, critica, decide. Amore e passione “made in Sassari”.

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